Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

fisico delle materie oggetti in sè dotati di occulti ,poteri formativi - si giustifica insieme su un piano etico-pedagogico, in cui anche l'atteggiamento dell'usurpatore, di colui che faustianamente intende soggiogare le cose, e impadronirsene, appare in definitiva co me una scelta, come un atto di fedeltà al proprio destino. Nessuna sospe nsione quindi, ma solo un lucido «aut-aut»: o formazione o informazione, ma mai l'una e l'altra. Il dilemma quindi si sposta dal piano delle cose e delle materie, al piano degli uomini e delle teste. Formazione o informazione sono alternative di una scelta etico-pedagogica, e perciò c ondizioni di un diverso porsi nel •mondo: per questo l'informazione pura, come un venir meno dell'uomo al suo destino e al suo dovere di compi ere delle scelte in nome di una pura dedizione conoscitiva e di uno slanci o estroversivo, è impossibile, essendo alla base di essa una ,decisione e una scelta e perciò un atto di fedeltà al proprio destino. In tal senso la informazione sarebbe lo stadio in cui la formazione grottescamente nega s e stessa e, per paura di prendere una decisione, decide di non prendere alcuna decisione. A.Itro cl1e materie f~onnative e materie informative! Se q uesto vale per la distinzione quale generalmente veniva fatta in passato, vediamo come il problema precisamente si •ponga oggi: ha un significato o ggi la alternativa forma~ tivi tà-inf orma tivi tà? Rispondia•mo che, se essa viene posta nei legittimi termini e nella giusta impostazione etico-1Jedagogica~ essa è attual e oggi come ieri, trattandosi della distinzione dell'educativo dall.ineducativo, del buono dal cattivo,. e anche del vero dal falso (poichè la sc elta che rifiuta se stessa è in sè contraddittoria e quindi falsa). È insomma una dialettica di valore e non una separazione di cose, o una disc riminazione tra materie. Ogni materia diventa formativa i,n quanto divien e cons·apevole d'un destino morale dell'uomo verso ct1ì sono diretti ogni sapere, ogni esperienza; diventa informativa, in quanto, per amore della cosa dimentica l'uomo, per amore del ·particolare perde il complessivo, cl 1e poi è quel più vasto orizzonte in cui emerge il ·destino dell'uo1no. Inf ormazione in tal senso significa caduta nello specialismo. Si intende per questo com-e oggi la questione n on sia posta tanto nei termini formazione-informazione, qua11to nei termini integrazione-specialismo. La integrazione culturale è richiesta, non solo ai l ivelli medi di cultura scolastica, ma fin nei livelli più alti di cultura scientifica. Esistono oggi vari movimenti che, in un modo o nell'altro, mir ano a una integrazione del sapere: ciò non solo con finalità culturali da un punto di vista soggettivo, ma in vista della sorte stessa della scienza , che potrà trarre dalla integrazione enormi benefici. Si è parlato di indag ini combinate, di collaborazione a treccia da parte di specialisti in camp i diversi, di contributo [82] Bibloteca Gino Bianco

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