di fronte ai più che 700 milioni versati da capitalisti piemontesi, e alla rilevante partecipazione dei toscani, il contributo lombardo si limita a poche diecine di milioni (1i. - Pure, nelle grandi linee anche qui si scorge la differenziazione sempre più nètta tra le diverse zone del paese. Così p.es. nel 1876 il Sud partecipava con appena il 16,1 % al capitale versato delle società esisteriti· nel Regno, col 15,8 % alle assicurazioni, col 42,7 % alle imprese minerarie, col 7,4 % alle imprese manifatturiere (133 ). E già nettamente cominciava a delinearsi la concentrazione delle attività manifatturiere al Nord. Favorita da un complesso di condizioni (134 ), l'Italia del Nord aveva potuto compiere durante il ventennio una serie di passi avanti, giovandosi anche di quella moderata protezione che veniva assicurata automaticamente dall'aggio sull'oro dovuto al corso forzoso, e, a partire dal 1878, anche da un lieve innalzamento delle barriere doganali. Così ad es. la produzione dei · ferri di prima e seco11dalavorazione godeva dj una protezione effettiva che andava dal 24 al 42 %, quella dei filati e tessuti di cotone dal 10 al 30 %, quella dei pannilana del 16 % ecc. (135 ). In tal modo si era venuto realizzando un certo incremento della produzione manifatturiera: nel 1880 l'industria meccanica era passata dai circa 9000 operai del 1866 a circa 36.000, di cui però un 20.000 impiegati nelle officine della amministrazione ferroviaria o in quelle dei ministeri di guerra e mari-- na (136 ); l'industria cotoniera"da 480.000 fusi nel 1860 a 745.000 nel 1876, oltre a 13.500 telai meccanici e a un 70.000 telai a mano; l'industria laniera saliva dai 200.000 fusi del 1867 ai 305.000 del 1876, e da 6480 a 8560 - telai, fra cui i meccanici erano cresciuti da 250 a 2571 (137 ). L'inchiesta industriale del 1876 mostrava già avvenuta una forte concentrazione in- (1~ Ivi, I, p. 320. ( 133) CLoUGH e L1v1, p. 345. ( 134 ) Un riesame di queste condizioni di favore ivi, p. 399 sgg. ( 1 ~ CoRBINO, II, p. 206. Sulla approvazione della tariffa del 1878 cfr. anche, da ultimo, L. Izzo, Vicende della politica commerciale italo-francese dal 1860 al 1892, in Rass. Stor. Ri·sorg., XLIV (1957), pp. 399-401. ( 1 ~ Oltre il CoRBINo, II, p. 103 sgg., cfr. CONFEDERAZIONGE NERALEFASCISTA DELL 1INDusTRIA ITALIANA, L'Industria italiana,_ Roma, 1929, pp. 114-15, e soprattutto S. GoLz10, L'industria dei metalli in Italia, Torino, 1942, pp. 22-25. ( 13'1) CoRBINo, II, p. 108 sgg.; CoNFINDUSTRIA,p. 473 sgg., e spec. R. TREMELLONI, L'industria tessi'le italiana, Torino, 1937, pp. 55-58. [59] Bibloteca Gino Bianco
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