Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

sono che i cavalli e il grano; e quest'ultimo non in una copia molto considerevole >> ( 127 ). Le molteplici correnti di scambio che su questa base si avviavano all'interno e all'estero erano occasione al formarsi di parecchie fortune, tra Je quali son da ricercare i capitali che concorsero alla nascita di alcune delle prime imprese industriali italiane. Valga ancora una volta l'esempio del mercato lombardo delle sete, e delle connesse speculazioni. Nel 1868 la stazione di Milano con un incasso di 6 milioni per passeggeri e merci supera già di un milione Torino e di un milione e mezzo Genova. In questo gran centro di traffici uno dei rami più attivi è ancora il commercio delle sete. In effetti, « Milano è il massimo centro non solo italiano ma europeo per il commercio delle sete greggie ritorte ... Gli affari che si trattano non solo nella Borsa delle sete, istituita nel 1877 dall'Associazione serica milanese, ma anche fuori di essa rappre-. sentano ogni anno un valore di parecchie centinaia di milioni; e ad alimentare questa vasta e ricca rete di affari concorre in prima linea la campagna lombarda, ma con essa tutte le regioni seriche d'Italia, e spesso anche altri centri stranieri di produzione >> ( 128 ). A sostegno di questa attività sorgono e si sviluppano le istituzioni bancarie, la cui importanza non sta solamente nei progressi rapidissimi che si realizzano nel pr.odotto del settore creditizio, ma soprattutto nell'unificazione che esse ora cominciano a intraprendere del mercato italiano dei capitali. Attorno a istituzioni come la milanese Borsa delle sete, capitali commerciali e agrari si unificano in un solo mercato finanziario; e progressi in questo senso segnano gli incrementi dei depositi e delle operazioni delle banche di emissione e di credito ordinario, e il primo affacciarsi delle stesse Casse di Risparmio in settori fin qui rimasti estranei al giro tradizionale delle loro operazioni. I progressi del credito e delle attività finanziarie possono essere anche documentati sulla base di dati analitici relativi a settori particolari, come quelli che qui si ricordano a solo scopo indicativo (milioni di lire): ( 127 ) JAcINI, p. 182; e cfr. anche LuzzATTI, p. 14. ( 128 ) LuzzATTI, L'evoluzione economica della Lombardia, pp. 460, 469. ,[57] ibloteca Gino Bianco ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==