. aggiunto prodotto dai rami di industria ausiliari dell'agricoltura in cui l'investimento diretto da parte di proprietari o imprenditori agrico li deve essersi verificato su scala più larga, viene, per questo periodo, c alcolato come segue (milioni di lire correnti): Industrie alimentari e bevande 1861-65 1866-70 1871-75 1876-80 402 440 458 518 (117) L'industria italiana rimane tuttavia un fatto tipicamente urbano, che deve la sua origine essenzialmente a uomini e capitali di formazio ne cit- .tadina: non potendosi parlare, per l'Italia, di quella unificazion e della proprietà terri,era e del capitale industriale nelle mani di un me desimo ceto, che si è invece realizzata, p. es., in Giappone, con conseguenze assai , larghe su tutta la vita, ec·onomica politica e morale, del paese. La figura del grande proprietario che si trasforma in grande imprenditor e, pur non del tutto sconosciuta in Italia, specie nei primi decenni de llo sviluppo industriale, quando spesso si incontrano nomi di membri di antiche çasate tra i promotori e sottoscrittori del capitale di nuove imprese, rimane comunque un fatto eccezionale ed isolato, tranne che per quei rami di industria più legati all'agricoltura di cui si dice va. Ma occorre andar cauti, quando si parla di origini cittadine della in dustria e del capitale industriale, a non sopravvalutare la portata dell a accumulazione realizzata attraverso l'autofinanziamento delle imprese , in un periodo come questo, in cui l'introduzione del libero scambio , e la fortissima concorrenza estera, il prezzo elevato delle derrate ali mentari e quindi la tendenza al rialzo dei salari, la scarsezza dei capitali dovuta alla concorrenza degli impieghi in titoli pubblici o degli inves timenti nella terra o nel commerco, contribuiscono a render difficili le vicende delle imprese industriali. Già abbiamo visto come sia modesto, durante il ventennio, l'inc remento del valore aggiunto prodotto dall'industria, la cui parteci pazione percentuale alla formazione del prodotto lordo privato nazionale scende ( 117 ) SRNI, p. 212. [52] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==