\ tributo fondiario, riuscì in non pochi casi addirittura insopportabile e potè rasentare la confisca >>; e ciò, secondo il Valenti, all'incirca fino al 1885, quando ebbe inizio invece un progressivo alleggerimento del peso fiscale gravante sull'agricoltura (00 ). Che è poi quel che già intuivano i contemporanei: come lo stesso Depretis, il quale osservava nel 1876: << per ora [in Italia] succede al rovescio dell'Inghilterra, imperocchè, mentre colà l'industria agricola pesava sull'industria manifattu .. riera, da noi è quest'ultima industria che inevitabilmente pesa sull'industra agricola >>; riconoscendo che le imposte più gravose, dalla fondiaria, gravissima e sperequata, al macino e al dazio sul sale, gravavano principalmente sull'agricoltura (81 ). Questo giudizio apparirà tanto più fondato quando si ricordi che allo sforzo finanziario del nuovo Stato il reddito agrario venne chiamato a contribuire non solo con un crescente contributo alle entrate ordinarie, ma· anche con cospicui prelievi di ricchezza a carattere straordinario. Una importanza fondamentale in questo settore ha la vendita dei beni dell'asse ecclesiastico, che nel periodo 1867-80 trasmise nelle mani dei privati un complesso di 575 mila ettari. Son.o note le modalità e le diverse. e contrastanti conseguenze della grande operazione, che se da un canto diede una nuova spinta alla commercializzazione e alla conquista borghese della terra, sottrasse d'altra parte capitali ingenti e quasi indispensabili all'agricoltura: ma qui importa essenzialmente sottolineare che per questa via un provento di circa 460 milioni (detratti tutti gli àhbuoni e competenze diverse), versati per gran parte dalla ricchezza agraria, venne messo a disposizione del Tesoro (i. Assai maggiore l'apporto che le finanze dello Stato ebbero dall'incremento del debito pubblico, cresciuto, nel primo decennio, per l'unificazione degli ( 80 ) G. VALENTI, L'Italia agricola dal 1871 al 1911, in Cinquant'anni di storia ,:taliana, Milano, 1912, vol. III, pp. 131-32; il quale ricorda come sull'agricoltura gravassero, oltre alla fondiaria e relative sovrimposte, l'imposta sui fab·bricati, la ricchezza mobile sui redditi delle imprese non esercitate dai proprietari sulle colonie agricole e sulle scorte vive e morte, la tassa bestiame, la tassa esercizio e rivendita. (8 1 ) A. DEPRETis, Discorsi parlamentari, raccolti a cura della Camera dei Deputati, vol. VI, Roma, 1891, pp. 323-24. . ( 82 ) CoRBINo, II, p. 320; PLEBANO, I, p. 513; LuzzATTo, L'economia italiana, cit., p. 289 sgg. [40] Bibloteca Gino Bianco
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