Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

( della rendita testimoniati in varie epoche del passato l1anno finito per risolversi in spese di lusso e di potenza, nella costruzione di chiese o palazzi signori!~, nel mantenimento di seguiti armati ecc., cioè in spese tipicamente feudali. Ai fini della nostra indagine occorre dunque stuciiare se e_per quali vie l'incremento del reddito agrario degli anrii 1860-80 (e del periodo precedente) potè esser messo al servizio dello sviluppo economico, e propriamente industriale, del paese. · Già le parole del ''itelleschi che abbiamo ricordato indicano una delle vie attraverso le quali una parte di tale reddito venne sottratto ai ceti rurali. Sono note le ragioni che determinarono la dura politica fiscale della Destra, l'importanza vitale allora assunta dal problema del pareggio, le circostanze attraverso le quali il carico tributario venne accresciuto fino a una misura che sollevò alti lamenti in tutti gli strati del paese e éhe fece .del popolo italiano, per qualche tempo, il più tassato d'Europa. « Io ho. provato qualche volta - diceva lo stesso Sella, massimo autore di questa poli~ca - ad esaminare le tasse degli altri paesi. Certo, come provento assoluto, ci superano assai, essendone la ricchezza molto più grande; ma se si esaminano le aliquote, -io confesso ch_ein complesso non credo vi sia paese così gravemente tassato come l'Italia. Stranieri assai competenti mi hanno chiesto dettagliate notizie circa le condizioni della finanza d'Italia, e grandemente si sono meravigliati nel sentire che l'aliquota dell'im·posta sui redditi di ricchezza mobile sale da noi al 13,20%. E poi, t1dendo che l'imposta sui fabbricati, in alcuni luoghi, giunge fino al 40%, ed a quanto coi centesimi addizionali salga la fondiaria ed il macinato ecc. ecc., quei signori esclamarono che non vi era paese dove le tasse fossero così gravi come in Italia! )> ( 68 ). E l'importanza storica di quella politica tributaria apparirà anche maggiore quando la si esamini in relazione ai problemi dello sviluppo ( 68) Q. SELLA, Discors~ parlamentari raccolti a cura della Camera dei Deputati, Roma, 1888, vol. V, p. 399, cit. in CoRBINO, II, p. 305. E cfr. G. FoRTUNATo, Il Mezzogiorno e lo Stato Italiano, Firenze, 1927, vol. I, p. 168: « noi abbiamo avuto ... il primo e non invidiabile posto fra' popoli civili, così in quanto alla proporzione fra le tasse e i redditi (35 %) come in quanto al rapporto del debito col capitale (25 %) >>. Ma per queste cifre vedi oltre, p. 31. · · [36] Bibloteca Gino Bianco

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