Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

notizie analoghe forniscono le provincie siciliane, tutte più o meno partecipi di questo moto di ascesa, con punte che in provincia di Trapani portano << le gabelle... che nel 1860 si davano a lire 20 l'ettaro ... a lire 90 >> nel triennio 1880-82 (65 ), in relazione anche a progressi tecnicoagricoli che non sembrano registrarsi in uguale misura nelle altre provincie siciliane e ancora meno nelle sarde. E che si trattasse di un moto generale ci viene autorevolmente confermato da un testimone non sospetto, il senatore Vitelleschi, uno dei relatori dell'Inchiesta agraria, il quale notava, nel 1885: << quel proprietario che aveva 100 lire di rendita 20 anni fa, e che ne pagava 8 o 10 d'imposta, vedeva residuarsi la sua rendita a 90 lire; da che lo stesso proprietario ha pagato il 40 o il 30 % sulla rendita ha pure veduto progressivamente crescere la sua rendita a 150 lire; sulla quale pagando quella aliquota egli finisce per realizzare le stesse lire 90 ossia che le sue rendite effettive rimangono presso a poco le stesse eh~ erano le primitive >>( 66 ). L'accrescimento delle rendite e dei profitti agrari, in diversa proporzione reciproca a seconda della diversa struttura agricola delle singole zone e delle varie regioni, di fronte alla stazionarietà del livello di vita e del potere d'acquisto delle masse rurali, accentuava dunque quella differenziazione dei redditi che è la fondamentale premessa storica e logica di ogni processo di accumulazione. In effetti, « an unequal income distribution in Western Europe in the past led to accumulation of sav• ings and fina!1cing of basic capita! formation » (67 ). Tuttavia, un aumento dei redditi, e specialmente delle rendite fondiarie, non è di per sé significante ai fini della forrnazione di capitali utilizzabili per investimenti industriali. È noto anzi che in condizioni di arretratezza economica e di esclusivo predominio dell'economia terriera i forti incrementi (~ lvi, p. 212. ( 66 ) Atti Par/., Senato, Discussioni, 27 aprile 1885. (67) S. KuzNETS, Economie Growth and lncome Inequality, XLV, 1955, p. 25; e cfr. anche p. 7: « according to all recent studies of the apportionment of income between consumption and savings, only the upper--income groups save; the total savings of groups below the top decile are fairly close to zero ». I' [35] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==