Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

. quinquennio, quando le urgenti necessità del nuovo Stato imposero il ricorso al cap~tale estero su scala assai larga, viene a contrarsi vigorosamente negli anni successivi, per poi ridursi a cifre addirittura negative nel secondo decennio, quando il paese compie seri sforzi per liberarsi dall'indebitamento contratto nel .periodo precedente. Del tutto opposto inv'ece lo sviluppo del risparmio, che, interamente assorbito dalle spese più urgenti nei primi anni dell'unità, assume poi un andamento crescente che lo porta, nel 1876-80, a un_livello oltre sette volte superiore a quello del primo .quinquennio. Il risparmio nazionale, che nel primo quinquennio aveva contri,buito al finanziamento degli investimenti lordi con appena il 7,1 % del totale, passa, 11el 1876-80, al 40,9 %, e per quanto tale aumento appaia probabilmente maggiore a causa della accumulazione assai scarsa di risparmio in quel primo quinquennio, per il forte au- · mento dei consumi, pubblici e privati, verificatosi subito dopo il 1860:- esso rimane nonostante ·tu~to estremamente significativo. È noto infatti che l'accumulazione di risparmio interno è la condizione fondamentale di ogni processo di svilùppo, che solo raramente, e in condizioni affatto particolari, è sostituibile dall'apporto di capitale straniero (il quale in difetto di adeguate modifiche della struttura produttiva che eliminino ·1e strozzature esistenti tende a risolversi in· un aumento dei consumi, anche se gli, investimenti avvengano direttamente in impianti industriali ecc.). E non va neancl1e sottovalutata l'importanza politica di questa accumulazione di risparmio, chè in tal modo venne raggiunta e garantita l'indipendenza economica del paese, diversamente destinato a diventare terreno di investimento dei maggiori paesi capitalistici, e anzitutto della Francia. Il problema centrale della nostra ricerca appare dunque l'analisi del meccanismo attraverso il quale si realizza questa progressiva accumula, zioen di risparmio. Già si è accennato alla mole crescente dei consumi complessivi~ i quali, sotto la spinta del continuo aumento demografico, passano da una media di milioni 7319 nel 1861-65 (n1ilioni 48979 a prezzi 1938) a milioni 9688 nel 1876-80 (milioni 52864 a prezzi 1938)(28 bi~). Ma questo aumento è tuttavia men che proporzionale all'aumento del ( 28 bis) SRNI, pp. 260, 262. · [24] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==