degli esami, modificando l'attuale 1nodo di svolgere i corsi ed introdu .. cendone altri per la preparazione professionale (27 ). Ma dalla necessità di far fronte alla richiesta sempre maggiore di tecnici non dovrà mai discendere una· confusione degli studi universitari con il ti rocinio professionale, che avvilirebbe l'Università e renderebbe ancora più basso il . . livello della preparazione dei laureati; confusione che è palese anche nelle più caute formulazioni del tema dell'Università professiona le (28 ), che rimane sempre espressione troppo equivoca perchè se ne po ssa incoraggiare l'uso. Come la soluzione del problema del finanziamento non si p one sol-- tanto in termini di maggiore spesa, ma riguarda una revisio ne dell'autonomia universitaria in materia, così il complesso di riforme o ra ricordato « lauree interfaéoltà >>- tipiche, ad esempio, quelle in ingegneria economica. E ciò allo scopo di « formare .degli atecnici, se mi permettete l'espressione, tutta_via dotati .di una effettiva base di conoscenze matematiche-fisiche-giurid iche sì da comprendere motivi, necessità e finalità di collegamento del le tesi tecnico-economiche» (Rel. ENRIQUES,in ciel. U.N.U.R.I.). (27) La discussione sull'esame di Stato va certamente riferita , in ogni suo particolare, al problema della preparazione professionale: le critiche più valide alla regolamentazione attuale sono, a nostro avviso, proprio quelle che riguardano la possibilità di sostenere l'esame di Stato senza un preceden te periodo di tirocinio. ~) In questo ordine di idee si muove il P.S.I., che al tema « Università e Professioni>> ha dedicato un convegno, tenutosi a Firenz e dall'8 al 10 marzo 1958. La relazione introduttiva al Convegno fiorentino è stata ora pubblicata nel supplemento scientifico-letterario del numero 3-4 di Mondo Operaio (ALESSANDROSEPPILLI, Università e professione). Le considerazioni in essa contenute sono significative de ll'accettazione da parte socialista dei temi di discussione del problema universitario propri dei più moderni ambienti democratici; al valore politico di questa posizione non corrisponde, però, alcun contributo originale (ma, forse, era prematuro attenderlo): e non sono dissipati gli equivoci che possono sorg ere da una troppo affrettata definizione del momento_ <<professionale» dell'istruzione universitaria. Non privo di confusioni, in particolare sul piano metodologico, è quanto scrivono P1zzoRNOe CARBONARO su Ricerca economica e ricerca scientifica, in 11emp1: Moderni, 1958, n. 2; così che non riescono a cogliere le implicazi oni politiche (e, spesso, il valore reale) delle posizioni espresse nel numero de Il Mulino dedicato all'Università e negli atti del Convegno su Ricerca scientifica e progresso economico, organizzato a Milano, nel 1956, dall'Unione Italiana delle Camere d i Commercio, Industria e Agricoltura. lllO] Bibloteca Gino Bianco
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