Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

Istituto l'utilizzazione dei fondi assegnati ed il reperimento di q-qelli ulteriormente necessari: e poichè << la ricerca scientifica si svolge oggi nel mondo ad un livello tale di specializzazione e con costi siffatti di apparecchi e di materiale che solo organismi economicamente giganteschi possono procedere liberamente in tutte le direzioni>> (19 ), l'organismo economicamente più debole, l'Università, finisce con il dipendere esclusivamente da chi gli garantisce i mezzi per la sopravvivenza. Il contributo delle industrie per la istituzione di posti di assistente straordinario è, in molti casi, il mezzo per retribuire con 30.000 lire mensili un ricercatore che, assunto direttamente dall'industria, ne costerebbe almeno 80.000. È, dunque, un modo ben curioso di difendere l'autonomia dell'Università, quello di costringerla ad una posizione di dipendenza assoluta. L'attuale forma di organizzazione finanziaria va sostituita con una che ponga- in rapporto con il mondo della produzione non la sz·ngola Università, ma l'intero complesso delle Università statali; che destini il contributo privato non ad una data sede o ad una particolare esperienza, ma ad un piano nazionale di finanziamento e di ricerca. Le Università dovrebbero rinunciare ad una parte dei loro poteri finanziari, che andr'ebbero assunti da una organizzazione paragonabile al Consiglio Nazionale delle Ricerche. La validità delle obiezioni ricordate si esaurisce, dunque, con il sopravvenire di una più moderna struttura universitaria. A favore di questa soluzione intervengono altre considerazioni. << Gli istituti universitari che svolgono ricerca scientifica nel nostro paese sono qualcosa come 900 o 1000: è impossibile che ciascuno di essi abbia una ~ . biblioteca ed una attrezzatura di base adeguata e possa disporre dei mezzi, degli apparecchi e del personale tecnico necessari a condurre una ricerca seria e continuata. La polverizzazione delle risorse nuoce a tutti>> (2()). La proposta avanzata dall'on. La Malfa nel corso del dibattito parlamentare, relativa alla riduzione del numero delle Facoltà e degli Istituti per consentire la massima utilizzazione delle risorse e l'indispensabile pianificazione delle ricerche, è la pi-4 idonea ad ovviare agli inconvenienti denunciati; e suppone l'esistenza di un organo centrale che, andando oltre i criteri dettati dalla mera convenienza o da calcoli parti- ( 19) Il Mulino, VI (1957), n. 71 (numero speciale sull'Università), p. 575. {2°) Id., p. 579. LI07] Bibloteca Gino Bianco

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