Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

in qualche situazione di particolare favore, sia perchè tende ad accent~are la distanza, già notevole, tra Università settentrionali e meridionali . . D'altro canto, non è pensabile un incremento delle entrate rappresentate da tasse, sopratasse, contributi. Un paese che ha organizzato il suo sistema d'istruzione. superiore attorno alle Università di Stato deve tendere alla progressiva eliminazione di ogni tassa pagata dagli studenti; ed oggi la somma necessaria all'iscrizione annuale all'Università è chiaramente sproporzionata rispetto al reddito medio nazionale. Nè risultati più confortanti possono venire dall'applicazione più rigorosa della tassazione differenziata secondo i redditi familiari, fino a quando la nostra politica fiscale rimane legata agli attuali metodi di accertamento e di imposizione (18 ). Di fronte a queste voci di entrata, che nella loro struttura rispecchiano un tipo di istituto universitario largamente superato, stanno i problemi posti dall'accresciuto numero degli studenti e dalle nuove esigenze della ricerca scientifica; entrambi risolvibili soltanto con maggiori stanziame11ti di fondi, che permettano un adeguato aumento d~l personale insegnante ed assistente e forniscano i mezzi per le costose ed indispensabili attrezzature tecniche. Un organico piano di finanziamento dell'Università deve essere articolato attraverso una maggiore spesa pubblica ed un più ampio contributo dei privati. Per quanto riguarda la spesa pubblica, la maggior somma · necessaria va reperita con provvedimenti straordinari, non solo per l'urgenza del problema, ma anche per la scarsa considerazione dell'istruzione superiore nell'unico schema di sviluppo elaborato in Italia, lo schema Vanoni. Non è qui possibile (nè le nostre conoscenze ci sorreggerebbero) indicare una soluzione definitiva e tecnicamente ineccepibile. A mo' di esempio, vogliamo accennare alla proposta elaborata da alcuni membri dell'U.N.U.R.I., in collaborazione con i professori Casciani e Visentini, che contempla l'istituzione di una addizionale triennale decrescente sulrimposta di ricchezza mobile: l'aggravio fiscale sarebbe per il primo anno dello 0,50 %, dello 0,40 % per il secondo anno, dello 0,10 % per il terzo; ( 18) Sia pure a titplo di curiosità, vogliamo ricordare che l'imposta sul reddito fu introdotta per la prima volta in Inghilterra da P1TT, al tempo delle guerre napoleoniche; e che l'Italia fu la seconda nazione ad applicarla, con la legislazione ' del 1866-67. [105] Bibloteca Gino Bianco

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