stente nell'Università e su altri minori problemi, approvati all'unanimità dal Parlamento tra la fine di febbraio ed i primi giorni di marzo. La nostra attenzione è così ricondotta alla situazione istituzionale dell'Università, con possibilità di riflessioni proficue. La circolare del 31 luglio, considerata sotto un profilo puramente tecnico, fornisce interessanti indicazioni sui criteri che presiedono all'amministrazione dei fondi destinati· all'istruzione superiore. In passato, le Università provvedevano direttamente al pagamento dei professori incaricati; con il R.D.L. del 27 maggio 1946, n. 534, tale compito è stato assunto dallo Stato. Questa innovazione è stata introdotta senza alcuna modifica degli impegni finanziari dello Stato verso l'Università e con u11a sostanziale complicazione burocratica del sistema di pagamento. Le Università si son viste costrette ad anticipare le somme necessarie ai pagamenti, in attesa dei corrispondenti rimborsi statali, giunti sempre con grande ritardo e con falcidie del 30 %-Nello scorso settembre il credito complessivo delle Università verso lo Stato ammontava a cinque miliardi (abbiamo già ricordato il credito di Roma; tra gli altri, quello di Firenze era di 425 milioni e quello di Padova di 21S). In attesa dei rimborsi, le Università sono costrette a sacrificare gli interessi sui capitali, con un danno - ricordava il prof. Allara - che per la sola Università di Torino è stato finora di cinquanta milioni. È altresì noto che esiste qualche istituto universitario che spende solo in parte le somme assegnategli; che, in qualche caso, la ripartizione dei fondi dei bilanci universitari avviene secondo criteri più rispettosi del . prestigio dei direttori che non delle concrete necessità degli istituti; che episodi simili a quello denunciato al Presidente della Repubblica dagli studenti milanesi non possono dirsi isolati. Questi non sono che pochi fatti tra i moltissimi che si verificano. Ora, la spesa complessiva per l'istruzione superiore è troppo misera perchè si possa considerarli del tutto secondari, o ridurli ad episodi locali: è doveroso, anzi, assegnare ad essi un valore indicativo. Essi introducono considerazioni più generali, dalle quale si ricava che la forma in cui è attualmente realizzata l'autonomia universitaria è ben lontana dal .costituire uno strumento idoneo a far fronte alle necessità presenti. Oltre che dal contributo statale, la cui entità è condizionata dall'in- . sufficiente bilancio della Pubblica Istruzione, le entrate di una Università , [103] Bibloteca Gino Bianco
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