complessità degli interessi e delle forze europee che inevitabilmente sono pronti a scontrarsi in seno al MEC nonostante l'illtento politicq di agevolarne l'incontro. Valga ad ·esempio la netta contraddizione metodologica consistente nell'ispirazione a princìpi sostanzialmente diyersi, quali sono quello che postula l'esigenza del ripristino delle regole di giuoco proprie della economia privata (alias del capitalismo dei monopoli) e quello che postula l'esigenza di un' ampia delega ad una entità supernazionale di 'parte del potere economico dei singoli Stati. È chiaro che quando ci si accinge a formare una attrezzatura supernazionale di leve economiche e finanziarie per assicurare agli abitanti della piccola Europa piena libertà reciproca di circolare, di possedere, di lavorare e di investire, occorre non lasciarsi scoraggiare da una cieca preoccupazione del perico_loche la concentrazione di potere, che de!iva da questa delega di sovranità, si risolva in un nuovo superstatalismo economico. Tanto vale allora non delegare ad un ente supernazionale il compito d.i risolvere con mezzi comunitari problemi che si riconoscono non risolvibili con mezzi nazionali. A nessuno giova l'esistenza di un fantoccio giuridico di carattere comunitario costipato in partenza da vinc~li che ne meccanizzano l'azione, come ad esempio potrà capitare nel caso di una pedissequa osservanza dei termini di scadenza stabiliti a scatto automatico per il cotnpimento delle varie operazioni preparatorie al pieno funzionamento del MEC. § 6) L' agendazione del periodo transitorio - S.otto l'aspetto temporale l'impronta di calendario data al Trattato di Roma finirà pr~ babilmente con il costringere la macchina delle leve comunitarie .ad operare quasi come sospinta su un binario a rima obbligata con il magro conforto che un calendario stilato nei termini solenni di un trattato internazionale possa evitare arbitri di potere nell'esercizio della sovranità economica delegata agli organi comunitari. Per quanto non sia facile dimensionare in partenza le complicazioni connesse con l'agendazione delle varie tappe di realizzazione, resta sin da ora incontroverti:bile una difformità tra i tempi tecnici di funzionamento delle leve finanziarie ed i tempi legali statuiti per le varie tappe di trasformazione delle strutture economiche e sociali, come ad esempio è il caso dell'a,bbattimento delle barriere doganali. Per contro l'azione finanziaria da svol- [72] Bibloteca Gino Bianco
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