Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

Le leve finanziarie della Comunità Economica Europea di Giuseppe Mirabella § 1) Le leve finanziarie del MEC - Sebbene il Trattato di Roma sia stato firmato da appena un anno, il linguaggio enfatico degli slogans ha già esaurito il suo sfogo in una vasta letteratura intenta ad esaltare o il ritorno a forme più liberali di h1nzionamento nella vita economica dell'Eur.opa a Sei o una tappa in avanti verso un dirigismo economico supernazionale. Indubbiamente, a prescindere da queste preferenze estreme, l'importanza dell'esperimento europeistico non si può sottovalutare; essa è attestata dalla vastità stessa della sua compon~nte geografica che abbraccia un'area estesa quanto quella dell'impero di Carlo Magno, dall'ampiezza della sua componente umana che è dell'ordine di grandezza di circa 160 milioni di persone, ed infine dalla imponenza della sua capacità produttiva che all'incirca si può calcolare ad un quinto dalla capacità produttiva mondiale. L'indagine che vuole ricercare la congruità, sotto l'aspetto finanziario, dell'attrezzatura operativa comunitaria, deve procedere molto cautamente e cercare di confrontare sia pure sommariamente le principali difficoltà delle quali è intessuto il quadro finalistico della Comunità economica europea con le possibilità operative offerte dalla sua attrezzatura finanziaria composta nel complesso dal Comitato monetario, dalla Banca europea per gli investimenti, dal Fondo sociale europeo, dal Fondo per lo sviluppo dei paesi e territori d'oltremare. § 2) L'imponenza delle mete comunitarie - L'ampiezza delle mete -alle quali debbono mirare le istrituzioni comunitarie si può sommariamen- [69] Bibloteca Gino Bianco

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