Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

Se è questa la direzione da prendere, allora diverrà comprensibile come l'attuazione delle disposizioni relative alla li,bertà di movimento della mano d'opera deb1 ba essere progressiva. Supponendo infatti che essa sia applicata senza transizioni, da un giorno all'altro, si rischierebbe di farne pesaire il contraccolpo su altre economie, ove gruppi numerosi di operai potrebbero trovarsi senza lavoro; inoltre, gli sp.osta·mentiindiscriminati dislochereb1 bero le economie locali. È invece più conveniente liberare progressivamente i movimenti di mano d'opera, secondo le necessità del luogo ove essa dovrà essere impiegata, le risorse finanziarie, i mezzi di politica economica generale, che assicureranno uno sviluppo accelerato nelle regioni .ovevi è eccessodi sottoccupazione. E bisogna cercare inoltre di stabilire una appropriata politica di salari. Voi sapete senza dubbio che secondo certe concezioni rudimentali esposte all'inizio dei negoziati, si riteneva che la validità di un mercato comune era ·basata sulla eguaglianza dei costi di produzione e su uguali livelli di salario. Il risultato di una tale concezione non potre'r>beessere altro se non quella di frenare lo sviluppo là dove la mano d'opera è più numerosa, invece di creare i mezzi di aumentare l'occupazione e per assicurare una pr.ocluzione adatta allo sviluppo del tenore di vita; sareb·be sicuramente individuale, tendente alla parità con quello delle regioni più progredite. Una delle condizioni da realizzare consiste invece nella utilizzazione più razionale delle risorse e nel permettere alle industrie che impiegano molta mano d'opera di installarsi nelle regioni ove vi è una più larga disponi·bilità della mano d'opera stessa. Questo non vuol dire che non si possano promuovere taluni scambi. Il vero senso della mano d'opera dovrà essere quello di permettere una redistri1 buzione della forza di lavoro tale da garantire un certo ritmo di sviluppo a tutte quelle regioni che possano essere favorite simultaneamente proprio in quanto sarà loro fornito, contemporaneamente, il complemento di mano d'opera mancante. Si tratta cioè di fare in modo che si possa avere in certe regioni uno scambio di . mano d'opera non specializzata con della mano d'opera specializzata, proveniente da altre regioni; così nello scambio, si potrà stabilire un migliore equilibrio; e, inoltre, le regioni in via di svilupp.o potranno conservare, e se il caso formare o attirare, una mano d'opera specializzata e dei q11adri tecnici che facilitino l'impiego delle proprie risorse. Per facilitare tutti questi movimenti ed ammortizzare le conseguenze che ne po- [63] . Bibloteca Gino Bianco

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