Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

A questi temi noi abbiamo dedicato interamente il numero di « Nord e Sud» che sarà pubblicato quando1 i risultati elettorali non rappresenteranno più una incognita e quando il problema di un governo che governi, che sia capace di affrontare co,erentemente i problemi dell'industrializzazione nel· Mezzogiorno e dell'integrazione euro,pea, sarà tornato dominante nella vita politica italiana: è da un anno che al paese è capitato di aver.e in sorte un governo quanto mai debole, veramente << provvisorio·» si spera, non certo idoneo ad affrontare i problemi vecchi che si inaspriscono e quelli nuovi che incalzano} L'occasione di questo nu,nero speciale ci è stata fornita dal convegno sul tema: Mezzogiorno e Mercato Comune, che si è tenuto a Palermo ai . prinii giorni di maggio, negli stessi giorni in cui si è accesa nella campagna elettorale la polemica comunista contro il Mercato Comune. Come <<documenti>>abbiamo pubblicato qui le relazioni economiche che si so110lette in qu_elconvegrio·. Come «inchieste» abbiamo riassunto uno studio della CECA sulla mobilità del lavoro, in Europa1 che ci è parsa molto interessante, e abbiamo fatto tracciare un preciso e aggiornato pa11oramadelle molte ombre e delle poche luci che si proiettano, sulla scuola, a tutti i livelli, nelle regioni meridionali. Il convegno di Palermo ci ha consentito pure di avviare un certo· discorso sui rapporti fra problemi della classe dirigente meridionale e iniziative di quella europea, così come ci ha consentito di passare << in rassegna » le prospettive di investimenti del capitale europeo nelle regioni meridionali e di emigrazione transalpina delle nostre eccedenze demografiche. Ma soprattutto noi abbiamo .voluto, con questo numero speciale, confermare ancora una volta clie le grandi, fondamentali, esigenze, cui « Nord e Sud >> subordina i ,propri atteggiamenti e giudizi politici, sono l'esigenza meridionalista e quella . europeista. Purtroppo, nel -mom.ento in cui scriviamo queste pagine - che si ·leggeranno per prime, e che da parte nostra, invece, suggellat10un numero a cui abbiamo affidato la nostra .fede e la nostra ragionata convinzione di ·europeisti - una crisì di reginie minaccia la Francia. E chiuque abbia cuore e mente di democratico in Europa non può non sentire co,mepropria l'oppressione dei democratici francesi. Pure non è il nostro struggimento, le nostre disperazioni e le nostre speranze di appassionati amici della Francia che qui vogliamo segnare; e neppure la tenacia della nostra ideo- [4] , Bibloteca Gino Bianco

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