ca delle polemiche nittiane e salveminiane tanti altri elementi sono venuti ad inserirsi nella « questione >> e ad alimentare il dibattito sull~ cause politiche, sociali, economiche e storiche della depressione meridionale. Elementi positivi e negativi insieme. E così, mentre da parte dei più sinceri meridionalisti, senz~ negarne la validità, si è giustamente modificato il ton~ delle rivendicazioni relative all'esigenza di una migliore giustizia distributiva nella spesa pubblica e negli oneri fiscali, accentuando gli aspetti del problema politico generale nazionale; dall'altra parte un malinteso meridionalismo isolazionista ha esasperato il tono e la sostanza delle rivendicazioni creando nel Paese una polemica accesa fra Nord e Sud, in cui solo gli aspetti più demagogici e deteriori della e< questione >> vengono esaltati. 5) A causa di quest'ultima posizione si è creata, a danno del Meridione, un'inversione del giudizio dell'opinione pubblica italiana, generando , in essa uno stato di insofferenza nei confronti del Mezzogiorno, che non si tenta di superare con attento e serio studio e con comprensione. Questo stato di cose potrebbe avere riflessi negativi più vasti nella Comunità Economica Europea. 6) Appunto per questi motivi e di fronte alle nuove situazioni è opportuna una pacata disamina dei nostri problemi, non soltanto per proiettarli su scala europea, ma soprattutto per sfatare la impressione di un Mezzogiorno immobile in attesa messianica di interventi d'urto dall'esterno che possano risolvere la nostra questione senza il nostro contributo concreto. Il Mezzogiorno è, invece, oggi in movimento, in rapido movimento ascensionale!' anche se a volte questo si presenta disordinato per colpa di uomini e insufficienza e incompletezza di legislazione. 7) Questo movimento non è soltanto percepibile nelle cose della economia, ma anche, e quel che è più importante, nelle strutture delle classi. Se Salvemini poteva affermare: e< nel Mezzogiorno la classe latifondistica è la sola 'classe politica' e la piccola borghesia gravita su di essa », oggi sappiamo che non è più così. Parte della borghesia tradizionale ha assunto un vivace carattere imprenditoriale, agricolo o industriale e slargando i suoi m·odesti confini, si è già inserita nel processo di sviluppo, additando soluzioni e assumendosi la responsabilità della loro attuazione, come ha dimostrato nel recente Convegno di Caltanissetta. {39] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==