tica migratoria, coordinata come dicevamo con la politica dell'industrializzazione, e fondata su adeguati criteri di reclutamento regionale e settoriale della manodopera richiesta dai ·paesi europei di piena occupazione, e in particolare dai paesi del Mercato Comune. Tale politica migratoria deve proporsi di: 1)· alleggerire quel mercato della manodopera edile che si trova più che mai appesantito in tutte le città a causa della sempre più forte spinta ali' esodo rurale che agisce nelle campagne; 2) facilitare il deflusso dall'agricoltura di forze lavoratrici sottoccupate e inoccupate che tendono a emigrare ·professionalmente (verso le industrie) e territorialmente (verso le città); 3) decongestionare quelle zone del nostr.o paese dove i problemi della sovrapopolazione si fanno sentire più acuti e drammatici, certe hanlieus di città industriali nel Nord o certi comprensori del latifondo contadino nel Sud. Le prospettive favorevoli connesse al Mercato Comune consistono comunque nel fatto che la domanda europea di manodopera non è rilevante soltanto dal punto di vista della qualità (manodopera altamente specializzata) ma anche dal punto di vista della quantità (manovali, braccianti, minatori). Del resto questa prospettiva trova conferma nella crescita pr.ogressiva delle correnti migratorie transalpine: queste nel 1956 hanno fatto registrare un incremento del 71 % rispetto al 1955, malgrado l'interruzione delle partenze per il Belgio; e nel 1957 hanno fatto registrare un incremento ancora più sensibile, almeno a quanto si deduce dai dati parziali finora resi noti. Inoltre tutti i dati relativi ali' emigrazione in questi ultimi anni dimostrano che « è in corso oramai la meridionalizzazione delle correnti migratorie » (18 ). Alla composizione regionale dell'emigrazione transalpina, a differenza di quella transoceanica, fino a pochi anni fa concorrevano soltanto le regioni della Italia settentrionale; oggi non è più cosf, le regioni meridionali concorrono sempre più sensibilmente ad alimentare le correnti di lavoratori che si recano a prestare la lor.o opera , nei paesi europei. E si sa che a certe esigenze dell'economia francese (piano quinquennale di ammodernamento e attrezzamento economico) non si potrà far fronte (anche se ritornano in patria i francesi che si trovano in Algeria o anche se riprende l'immigrazione di algerini in Fran- ( 18 ) Cfr. << Bollettino quindicinale dell'emigrazione>, n. 8, aprile 1958. [35] Bibloteca Gino Bianco
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