quadro generale di una situazione europea che dovrebbe corrispondere alle ·previsioni formulate dal rapporto dell'OECE di cui si diceva, Europe 1960, sem·pre che le conseguenze della recessione americana non a·bbiano a creare una sitt1azione assai diver,sa, di arretramento dalla raggiunta piena occupazione, e sempre che la congiuntura non ab·bia a modificarsi radicalmente per cause imprevedibili. In base alle previsioni formulate dal rapporto dell'OECE, che è della primavera del 1957, l'a,umento netto della manodopera disponibile sarà nel prossimo futuro asisai minore di quello avutosi nel prossimo passato (5 milioni di unità fino al 1960 per i 18 paesi dell'OECE, rispetto ai 9 milioni del 1 periodo 1951-'56; per l'area più circoscritta dei 6 paesi della CECA e del MEC, tenuto conto del loro livello di industrializzazione, è da ritenersi che la differenza fra prossimo futuro e prossimo passato sarà per l'a11mento ~etto della manodopera disponi1 bile anche ·più significativa che per l'intera area dell'OECE). È vero che, secondo alcuni, l'aumento· della produttività per ogn.i unità lavorativa potrebbe essere tale da com-- pensare il minore aumento netto della manod.opera disponi,bile. Ma è anche vero che secondo altri, che ci sembra siano nel giusto, sarà l'aumento della produttività ad essere compensato dalle tendenze in atto per la riduzione della settimana lavorativa e per un maggior numero di giorni di congedo. E quindi, secondo la diagnosi degli esperti dell'OECE, il problema centrale della economia europea nel prossimo futuro, se essa vuole conservare un adeguato ritmo di espansione, e non vederlo rallentato· rispetto a quello degli anni trascorsi, è appunto quello della manodopera disponibile. La diagnosi dell'OECE riguarda direttamente le possibilità di una più rapida industrializzazione dell'Italia meridionale, grazie a quella corrente· di capitali europei che le infrastrutture, gli incentivi, gli strumenti di canalizzazione predisposti da una adeguata politica economi,ca italiana, e la progressiva attuazione del Mercato Comune, dovrebbero avviare, inco- . raggiare, eccitare. Infatti, si leggeva testualmente nel rapporto dell'OECE che bisogna « favorire l'impianto di nuove fabbriche nelle regioni in cui la popolazione agricola è in eccedenza, perché, fra gli altri vantaggi accessori, una politica del genere attenuerebbe le difficoltà di alloggio che sovente ostacolano la mobilità della manodopera ». È la possibilità delle . nozze fra capitali europei e manodopera meridionale da celebrarsi nei distretti industrializzabili del Mezzogiorno. Ma c'è anche l'altra possibilità, [30] Bibloteca Gino Bianco •
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