Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

altr10verso dalla rigidità del mercato del lavoro in Europa occidentale (per <:ui agli stessi detentori del capitale europeo, quando la distanza dai maggiori ,mercati di cons,umo non dovesse essere determinante ·per la scelta del luogo di produzione, ·p.otrebbeconvenire di localizzare i propri investimenti nelle regioni dove è ancora disponibile una riserva di manodopera, anzichè affrontare le 1 più costose difficoltà degli alloggi -che derivano ,dai trasferimenti a lunga distanza delle forze di lavoro); se, insomma, vi sarà un effettivo, costante coordinamento fra politica economica nazionale e .politica economica della C.omunità, fra orientamenti meridionalistici della prima ed esigenze di decèntramento e diffusione industriale della seconda; ~e infine si sapranno e si potranno pr,ospettare e dilatare talune potenziali convenienze del capitale europeo ad investirsi nel Mezzogiorno, allora c'è da ritenere che il flusso degli investimenti esteri verso le nostre regioni 1 potrebbe considerev1olmenteaumentare nei prossimi anni. Di qui l'esigenza, 1 per la politica economica italiana, di interpretare estensivamente, non soltanto il con·cetto di incentivi per la in-dustrializzazione, ma anche il concetto· di infrastrutture della 1 preindustrializzazione. Secon·dotaluni ambienti industriali, dominanti nella Confindustria ed esercitanti ·una forte pressione sui governi del nostro paese, devono essere considerate infrastr11ttt1resoltanto le opere pu:b1 bliche. Ma non si può e non si deve accettare q'uesta interpretazione restrittiva della preindustrializza. zione. Dev.ono invece essere considerate infrastrutture, opere di preindustrializzazione, anche le industrie di base. In questo senso si è pronunziata più volte la Sicindustria, facendo valere un punto di vista cl1e si contrappone - meridionalisticamente, per così dire - agli atteggia 1menti ufficiali della Confindustria, dettati e imposti da ambienti monopolistici. Ed .è spiacev1oleche le altre « Unioni Industriali>> del Mezzogiorno non si siano allineate sulla posizione responsabile della Sicindustria, non ab·biano saputo o non a,bbianopotuto far proprio un atteg-giamento che) per quanto contrastato dagli ambienti monopolistici, corrisponde indubbiamente agli interessi della iniziativa privata industriale del Mezzogiorno (10 ). ( 10 ) È singolare il caso riferito da Giovanni Russo in una corrispondenza dalla Puglia sul Corriere della Sera dell'll maggio: un autorevole esponente dell'Unione Industriali di Bari, e dirigente nazionale della Confindustria, << in polemica con Malagodi, va sostenendo nei comizi come per lo sviluppo del Sud non ci si possa affidare all'iniziativa privata, ma occorra l'intervento dello Stato >>. Ma questa posi-- [26] Bibloteca Gino Bianco

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