rubrica «documenti» di questo numero di << Nord e Sud». Dalle discus- . sioni che hanno animato il Convegno di Palermo sono venute anzi utilj indicazioni e interessanti sv.olgimenti proprio nel senso di questa impostazione del rapporto Mezzogiorno-Mercato Comune: utili indicazioni per sollecitare la corrente dei capitali e per regolare quella della manodopera. (Non fosse che per questo, dob1 biamo esprimere qui il nostro rammarico per l'assenza dal Convegno - fermamente deplorata, nel suo discorso di chiusura, dall'on. Alessi - dell'on. Campilli e di altri nostri uomini politici recentemente designati a rappresentare il Paese negli organismi europei; nonchè per l'assenza dei più rappresentativi dirigenti degli organi preposti alla politica meridionalista - la Cassa in primo luogo - e alla politica migratoria). Come dunque avviare, incoraggiare, eccitare una corrente di investimenti del capitale eur.opeo nei distretti industrializza'bili dell'Italia meridionale? E come regolare la corrente di manodopera che si reca a cercare occupazione nei paesi transalpini, nei distretti più industrializzati della Europa occidentale? Sono queste le due domande che, in cons·eguenza del Mercato Comune, si pongono ora perentoriamente alla classe ·politica del paese, e alle quali vogliamo cercare di fornire qui una prima risposta, avvalendoci anche delle indicazioni venute dal Convegno di Palermo. È evidente che capitali dell'ordine di grandezza necessari per realizzare una effettiva industrializzazione del Mezzogiorno e per p.ortare il Mezzogiorno al livello medio nazionale (secondo lo Schema Vanoni deve essere localizzata nel Mezzogiorno poco meno della metà degli investimenti complessivi - 11.726 miliardi, cioè, su 24.337- e, in parti'Colare, 4.200 miliardi su 8.600 di investimenti netti nelle industrie e nei servizi) << non potrebbero essere reperiti se non in parte in un paese come l'Italia il cui reddito nazionale nel 1955 è stato di 13.878 miliardi>>, continuando poi ad aumentare, ·ma << ·piuttosto stancamente». Calcoli attendibili dimo .. strano tra l'altro ·che negli ultimi 3 anni << è andato al Mezzogiorno meno <lella metà di quanto occorrerebbe per raggiungere gli obiettivi ipotizzati dallo Schema Vanoni ... E poichè lo Schema non contempla che una normale intensificazione degli investimen~i ind·ustriali al Nord, ma postula per contro una rilevantissima accelerazione di essi al Sud, si deve necessariamente dedurre che la futura corrente ,di capitali esteri) quale compo-- [23] Bibloteca Gino Bianco
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