I comunisti sosteng.onoche, attraverso il Mercato Comune, si vorrebbe e si dovrelYbe abbandonare ogni piano di industrializzazione dell'Italia meridionale e si pretenderebbe di perseguire un'altra, assurda e illusoria, soluzione della questione meridionale, che poi non sarebbe una soluzione, ma una condanna degli uomini a lavori più o meno forzati, lontani dai loro paesi, a loro volta condannati ad un progressivo depauperamento. La verità è, come dicevamo, che emigrazione ed industrializzazione rappresentano soluzioni complementari, integrative e non alternative, della questione meridionale; che anzi, l'emigrazione, in un certo senso, e precisamente nel senso del trasiferimento di un milione e più di persone dal1' agricoltura ad altre attività, rappresenta ancora una misura della preindustrializzazione, se non altro 1 perchè potrebbe e dovrebbe contribuire a determinare una maggiore ·produttività agricola. Dunque hanno torto i comunisti, e la loro denuncia dell'emigrazione come alternativa all'indu·strializzazione è chiaramente tendenziosa; e invece ha ragione Rossi Doria quando scrive, in riferimento alla politica agraria, che: « ••• al centro dell'attenzione devono essere posti il problema dello sfollamento della campagna, ossia dell'emigrazione contadina, e quello strettamente connesso dell'aumento della produttività in ogni settore mediante: a) l'integrazione e l'acceleramento dello sviluppo agricolo attraverso un adeguato programma di investimenti pubblici, destinato solo alla valorizzazione di terre ad alta suscettività produttiva; b) il funzionamento dei servizi civili (scuole per preparare l'esodo rurale, sperimentazione e ricerca sia tecnica sia economica, assistenza tecnica agli agricoltori, credito agrario in forme adeguate alle caratteristiche della im1presa); e) intervento al fine di superare le strozzature, gli squilibri e le sperequazioni del processo di sviluppo (assistenza all'emigrazione sia all'interno sia all'estero, regolazione dei contratti agrari, ricomposizione dei fondi frammentari e riordinamento, in generale, della proprietà e dell'impresa) » (6 ). Come si vede, Rossi Doria che è uno studioso animato da una seria passione politica, mette esplicitamente e ripetutamente l'aocento sulla prospettiva dell'emigrazione, quando si ripropone, dopo un decennio di esperienze, il problema degli orientamenti e delle pos~ibilità di sviluppo dell'agricoltura meridionale e, di conseguenza, della società meridionale. ( 6 ) MANLIO Rossi D0R1A: Dieci anni di politica agraria, introduzione, Bari (Laterza), 1958. [21] Bibloteca Gino Bianco
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