Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

Si confrontino questi dati con quelli relativi alle previsioni di .cui si diceva sulla riduzione della superficie coltivata a grano: è lecito dedurre da tale confronto che, fra espansione delle culture ortofrutticole e ridimensionamento di quelle cerealicole, la prima reca maggiori vantaggi rispetto ai sacrifici -che comporta la seconda, ammesso e non concesso che di sacrifici si possa parlare. E questo, nei confronti della situazione precedente al Mercato Comune, anche indipendentemente dai « prezzi mini-- mi» e dalle « clausole di sa1vaguardia ». Tutto ciò, però, non significa beninteso che le eccedenze di mano d' opera agricola possano sistemarsi nell' ambito stesso dell' agricoltura, trovare, per esempio, nel settore ortofrutticolo quella occupazione produttiva e remunerativa che non hanno trovato nel settore cerealicolo. I] pr.olJlema della congestione del tessuto demografico della agricoltura italiana si risolve fuori dell'agricoltura; e gran parte dei problemi agricoli italiani non sono solubili senza un considerevole alleggerimento della pressione della popolazione rurale. Perciò la questione dell' « espulsione >> dei lav.oratori dai campi, così come viene agitata dai comunisti, è soltanto demagogica; e comunque non è in stretta relazione di effetto a causa con il Mercato Comune. La relazione fra il Mercato Comune e il problema italiano delle eocedenze demografiche, dell'esodo rurale dalle campagne del Mezzogiorno, del trasferimento della forza di lavoro inoccu·pata ad attività moderne di tipo secondario e terziario, la relazione insomma fra integrazione economica europea e industrializzazione delle aree sottosviluppate italiane si pone in ben altri termini, che qui cercheremo di • precisare. Si ,p.otreibbedire cl1e, ris1 petto all'area totale del Mercato Comune, il Mezzogiorno d'Italia si qualifica, allo stato potenziale, sulla base di un dato non confuta1 bile, proprio per il fatto cioè che il suo tessuto demografico risulta congestionato dalla pressione di eccedenze della manodopera agricola, e non soltanto agricola. Un dato negativo, insomma, posto in relazione alle esigenze del Mercato Comune, diventa potenzialmente positivo: perchè il Mezzogiorno d'Italia è la sola riserva di manodopera bianca cui l'Europa o~cidentale possa attirigere da che è stata conseguita la piena occupazione in Francia, Germania Occidentale, Belgio e Olanda, oltre che in Svizzera. Questo significa che si aprono per il Mezzogiorno due prospettive: 1) di zona ricettiva di investimenti industriali che non pos- [19] , Bibloteca Gino Bianco

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