Mezzogiorno più grave si presenterebbe il ,problema del trasferimento ad altre attività dei contadini che la riduzione della superficie coltivata a grano farebbe affluire sul mercato del lavoro; se non altro perchè quest'ultimo ~ già congestionato, perchè la mobilità della manodopera è ancora frenata da troppe limitazioni, non soltanto legislative, perchè le attività extragricole sono ancora insufficienti, perchè, infine, il livello di istruzione è assai 'basso. D'altra 1 parte, se è vero che la riduzione della superficie coltivata a grano è una necessità che il Mercato Comune rende indilazionabile, è anche vero, come si diceva, che si tratta di una necessità di cui si discute da tempo in Italia, senza però che i governi si siano mai risolti a farvi fronte; mentre ora vi si dovrà far fronte necessariamente e senza ulteriori indugi. Tanto 1 più che il trasferimento delle eccedenze di manodopera agricola ad altre attività è un problema che non solo preesiste ·pure esso al Mercato Comune, ma si pone indipenden-- tem_ente dal ridimensionamento delle culture cerealicole; ed è soprattutto rappresentato da un fenomeno che urge e ,preme e si manifesta da tempo, lasciando prevedere una costante crescita di intensità per i prossimi anni, si riduca o non per intervento del Mercato Co1nune la superficie coltivata a grano. Nel giro di 12-15 anni, sempre secondo il Prof. Saraceno, può valuta1 rsi per il Mezzogiorno un esodo rurale di circa 1 milione di persone (1 cui si devono aggiungere però quelle 600-800mila persone disoccupate e sottoccupate che non a•ppartengono alla vera e propria forza di 1av.oro agricolo, ma che sono espressione dello stesso generale problema dell'insufficiente sviluppo di attività extragricole). Contrapposte alle esigenze di ridimensionamento delle culture cerealicole, derivano pure dal Mercato Comune talune possibilità di espansione .delle culture ortofrutticole; le quali, già indipendentemente dal Mercato Comune, potrebbero espandersi, qualora potessero avvalersi di una orga-- nizzazione del mercato interno, di una riduzione dei costi di distribuzione. Come si ricorderà questo problema fu portato in primo piano da Angelo Conigliaro e da Giuseppe Orlando in un convegno degli « ami1 ci del Mondo» (2 ). Si ebbe poi una iniziativa legislativa dell'on. Cortese, allora Ministro dell'Industria e Commercio, che fu poi lasciata insabbiare dal governo Zoli. Auguriamoci che i problemi del Mercato Comune possano .servire come stimolo indiretto perchè la nuova Legislatura affronti ris0- (2) I padroni della città, Bari (Laterza), 1956. {17] Bibloteca Gino Bianco
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