Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

Certo le dichiarazioni di Gatto non hanno avuto un'eco favorevole negli a,m:bientiautonomisti del PSI; ma è altrettanto certo che il PSI continua a subire lo zelante attivismo filocom.unista dei « morandiani »~ che soltanto di riflesso taluni esponenti hanno reagito a una iniziativa dalla quale si poteva anche non arbitrariamente dedurre che i socialisti abbiano modifi1cato,sotto la s-pinta della polemica comunista, le proprie posizioni sui prob1 lemi d'integrazione europea. È vero che la campagna elettorale in corso pone dei limiti alle polemiche interne; ma è anche vero che sono gli aut~nomisti, non i « morandiani », nè i << carristi », a rispettare o a su1 bìre questi limiti; sono gli autonomisti che quando non si las.ciano addirittura imporre il bavaglio, reagiscono con tutte le cautele della tattica politica e delle opportunità elettorali. Beninteso, promuovendo fin d'ora l'agitazione contro il Mercato Comune, i comt1nisti non si propongono soltanto di creare difficoltà elettorali ai socialisti, di esercitare una forza d'attrazione sulle correnti di opinione massimaliste e sui .quadri organizzativi frontisti del socialismo. I comunisti si propongono anche di gettare le pre_messeper un intensivo sfruttamento delle frizioni che in questo o quel settore di occupazione avessero a verificarsi in conseguenza dell'avviato ·processo d'inserimento dell'economia nazionale italiana nell'economia comunitaria europea. Quali sono gli argomenti che i comunisti sono venuti agitando durante la cam:pagna elettorale per chiedere la << sospensione >> del Mercato Comune, la denuncia, cioè, di una deli1 berazione già discussa e approvata dal Parlamento? Sono argomenti che ruotan.o tutti e sempre intorno a due motivi fondamentali: 1) gli effetti della << recessione » a·mericana si dila- - teranno e propagheranno oltre l'Atlantico, rovesciando la congiuntura favorevole di cui si è avvalsa finora l'economia dell'Europa occidentale; 2) come diretta conseguenza della « politica anticontadina dei governi » è già in atto « la fuga dalla terra di migliaia e migliaia di famiglie conta~ dine». Queste due tendenze, dilatazione delle conseguenze deHa « recessione » e intensificazione del « processo di espulsione delle masse agricole dalle campagne», non possono essere contrastate, a giudizio del PCI, se l'Italia aderisce al Mercato Comune; risulterebbero anzi aggravate, molto aggravate, specialmente per il Mezzogiorno; e pertanto i1 PCI chiede che si ritorni su una decisione presa avventatamente dal Parlamento della , seconda Legislatura. [14] I Bibloteca Gino Bianco

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