Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

RASSEGNE La polemica sul Mercato Comune di Francesco ~ompagna Negli ultimi tempi, inaspriti dalle necessità e dal clima della campagna elettorale, i tipici _atteggiamenti di opposizione al Mercato Comune Europeo si sono manifestati in Italia con rinnovata e accentuata insistenza: quelli mormorati dal qualunquism·o di taluni ambienti della destra economica e della estrema destra politica, da un lato; quelli - politicamente ben più coscienti ed insidiosi - proclamati dal Partito Comunista e dai suoi tenacj fiancheggiatori, da un altro lato. Non è. difficile incontrare chi, non senza saccenteria e sicumera, perentoriamente a·sserisceche l'analogia fra Mercato Comune e Unità d'Italia è ' f.acileed eloquente; e che l'Italia, in ·particola·rela sua regione meridionale, una volta che il Mercato Comune sarà stato realizzato, diventerà la Basilicata d'Europa. Si tratta in realtà di una analogia tutt'altro che eloquente, di una analogia che è errata nelle premesse borboniche su cui è fondata e · · nelie conseguenze qualunquistiche che se ne v.ogliono trarre. Del resto, le ricerche e gli studi degli storici e degli economisti più moderni hanno fatto giustizia della polemica borbonica e hanno confermato quella che a suo tempo era stata la recisa replica di Giustino F.ortunato a coloro che imputavano all'Unità d'Italia l'impoverimento del Mezzogiorno. Recentemente anche Luigi Einaudi è tornato autorevolmente sull'argomento (in una conferenza a Salerno) e ha esplicitamente fatto riferimento alla << tesi fortunatiana », quando ha asserito di essere stato an1 che lui sempre convinto del fatto che al Mezzogiorno considerevoli vantaggi sono venuti dalla conclusione unitaria del Ris.orgimento. Quanto alla preoccupazione che all'Italia, ed in particdlare al gracile . [12] Bibloteca Gino Bianco

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