Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

per rinnovarla sostanzialmente e durevolmente con una spinta di notevoli proporzioni, può far sperare frutti buoni a breve e lunga scadenza. Ma un · simile ,piano - che richiede am·piezza di vedute ed energia morale non meno che cospicui mezzi finanzia·ri - può essere concepibile e attuabile solo in connessione con un più vasto e organico «piano>> di bonifica e trasformazione della società meridionale, in tutti i settori di attività e in tutti gli \ aspetti della vita. La scuola è un settore verticale della società, e la vita che circola in essa non può essere diversa da quella dell'intero corpo sociale. Gli inconvenienti che vi si palesano, dagli asili all'università, hanno la medesima radice ultima degli inconvenienti che si lamentano nella vita politica, in quella amministrativa, economica, sociale e morale, e nel costume del Sud e delle Isole. Non è pensabile la trasformazione reale e duratura di un settore, se non si trasformano contemporaneamente anche gli altri. In particolare c'è ~tretta interdipendenza tra struttura economica e sociale, e vita culturale e morale. La riforma agraria e l'industrializzazione hanno importanza, per la trasformazione della cultura media nel Mezzogiorno, al pari della costruzione delle aule scolastiche, dell'istituzione di nuovi tipi di scuola e dell'assistenza agli alunni indigenti. Quanto poi allo spirito che circola nell'istruzione e nella « cultura media >> locale, esso meglio si coglie fuori delle istituzioni scolastiche: per es. sui quotidiani che si pubblicano a sud di Roma, portavoce in gran parte di un ceto trasformista rimasto sempre a galla nonostante il passare dei regimi. (10 ) Nella st~mpa quotidiana e periodica si rispecchiano le insufficienze storiche del ceto dirigente meridionale, o meglio del suo nucleo più cospicuo : la piccola borghesia umanistica, nemica per istinto di una tra~formazione che potrebbe mettere in forse la sua funzione parassitaria. Pseudocentro (e destra effettiva), trasformismo, nazionalismo, africanismo; anticonformismo apparente, fatto di impennate verbali, per lo più su questioni o marginali o di ·forma, ma spirito conformista nella sostanza; cultura come decorazione e diletto, senza nesso reale con i problemi della vita individuale e soci~le, e congiunto dilettantismo; idee vecchie, ormai stereotipe, divenute sterili luoghi comuni, propri di una società ancora prevalente- ( 1 °) Dati e valutazioni dei quotidiani napoletani nei nn. I, 3, 6, I I, di questa rivista. Per i quotidiani della provincia meridionale, v. l'inchiesta di N. Ajello e G. Cervigni ( Giornali di provincia) nel n. 7 di « Nord e Sud ». [125] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==