so sulla strada dell'approfondimento dello studio del rapporto tra l'integrazione europea e le zone sottosviluppate. Non c'è dub·bio, infatti, che il pro. blema dell'importanza appena descritta richiede un'impegno che trascende i mezzi e gli orizzonti della Regione Siciliana. Il compito di studiare il problema del Mezzogiorno d'Europa non riguarda solo i siciliani o i meridionali, ma deve interessare tutti gli europei e tutto l'Occidente Atlantico. Da questo punto di vista, mentre salutiamo con viva approvazio11e l'annuncio della costituzione di un Istituto della Comunità Europea per gli Studi Universitari (il cui Consiglio di Associazione comprende per ora i nomi di Monnet, Armand, Campilli, Finet, Hallstein e Kohnstamm e la cui funzione consiste appunto nel promuovere e facilitare l'insegnamento • a livello universitario delle questioni relative all'integrazione europea), riteniamo necessario segnalare fin d'ora l'opportunità che tale Istituto non trascuri l'esigenza di favorire nei limiti del possibile il sorgere di iniziative tendenti a studia.re ed a diffondere l'insegnamento dei rapporti tra integrazione europea e problema meridionale. Non bisogna dimenticare che le élt.tes meridionali sono ristrette e deboli, e lottano in condizioni di estrema difficoltà; che il Mezzogiorno è ancora una grande << disgregazione sociale » e che la deficienza essenziale della vita meridionale è data dalla scarsezza di centri di attrazione di interessi e di propulsione di idee. La vita sociale non è sufficientemente differenziata, non è articolata in strutture moderne; e le differenziazioni e le articolazioni sono la linfa vitale della democrazia. Il Mezzogiorno soffre oggi di una emorragia permanente delle sue migliori energie intellettuali e morali; il famoso drenaggio non si limita ai risparmi, si estende ai cer- . velli. Le é/1:tes democratiche, che resistono nel Mezzogiorno, lottano ogni giorno contro il crescente isolamento, e rischiano nel deserto di vita morale che le circonda, di stremarsi nella lotta e di cadere nella nevrastenia. Per vincere la battaglia del Mezzogiorno, per trasformare l'area depressa in una moderna ed articolata società industriale, occorre innanzi tutto rafforzare le élz'tes democratiche; occorre trasformarle in centri di 11otereautonomo. Il Convegno di Palermo è stato reso possibile dalla presenza di un'élite meridionalista sostenuta da un centro di potere, ruotante i11tornoalla Sicindustria ed alla Regione. Il Centro Studi della Sicindustria deve diventare un altro puntello del rafforzamento dell'élite democratica [IO] Bibl-oteca Gino Bianco
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