Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

<<adattate>>.Il Ministero della P.I. ha recentemente documentato lo stato di bisogno dell'edilizia scolastica in tutta la Repubblica; di questi e di altri dati sull'argomento questa rivista ha già dato ampi cenni (nei nn. 1, 17, 19, 22, 27, 29) e ad essi rimandiamo il lettore. Sottolineiamo tuttavia ancora una volta il fatto che, a causa dell'attuale legislazione, l'amministrazione scolastica centrale e periferica è impotente ad ovviare a tali inconvenienti : infatti, la legge fa carico agli enti locali di fornire le aule; le varie provvidenze a favore dell'edilizia scolastica consistono in agevolazioni a contrarre mutui, ma non sostituiscono l'iniziativa degli enti locali là dove essa manca. Finora i Comuni hanno palesato una grave insufficienza per immaturità e grettezza degli amministratori, prodighi nelle spese di esteriorità e di falso prestigio, avari di fronte alle esigenze dell'istruzione primaria; talvolta per incapacità tecnica degli uffici comunali, per cui progetti di costruzioni, alla fine di un lungo iter burocratico, vengono bocciati o subiscono rinvii; il più delle volte per mancanza di fondi, una mancanza che è tale da non consentire di approfittare delle agevolazioni concesse dallo Stato. Sicchè le suddette provvidenze per l'edilizia scolastica vanno sovente a vantaggio dei Comuni più ricchi, e quindi dell'Italia settentrionale, grazie alla possibilità di fornire le garanzie finanziarie previste (ma non va dimenticato che quando si tratta di soddisfare la gloriuzza di campanile creando una << università >> locale, i soldi si trovano con maggiore facilità e sveltezza: come insegna la storia di certe facoltà di magistero, lettere e legge, create recentemente, anche ·contro il parere del Ministero, in province che lamentano il 25% di analfabeti integrali e un altro 25% di semi-analfabeti). I dati forniti dall'amministrazione scolastica dicono che nel Nord il fabbisogno delle aule scolastiche ammonta al 22% di quelle esistenti, nel Sud al 59,4%, con la punta estrema nella provincia di Avellino (72,7%). I dati del citato Annuan·o Statistico dell'Istruzione Italiana 1956 confermano con ulteriori serie statistiche lo stato di cose sopra esposto. Nell'anno scolastico 1954-55 il Sud-Isole possedeva il 33,22% delle aule per scuole elementari di tutta l'Italia; mentre, secondo l'ultimo censimento, i ragazzi della medesima zona tra i 6 e i 10 anni erano il 43,92·~~' ( quelli tra i 10 e i 14anni il 41,57%) dei ragazzidi pari etàdi tutta l'Italia. Più precisamente, nell'anno scolastico suddetto, gli alunni iscritti alle scuole elementari del Sud-Isole erano il 43,20% dell'intero paese, mentre le classi erano soltanto il 35,1l % e gli insegnanti il 38,16%: vi era quindi un insegnante ogni (115] Bibloteca Gino Bianco

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