Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

Italia centrale 19,36, Italia meridionale 13,19, Isole 7,14; dividendo l'Italia in due parti, si ha quindi che il Nord-Centro ha prodotto il 79,67% del reddito nazionale del 1956, il Sud e le Isole insieme il 20,33%-Il divario apparirà in tutto il suo significato ove si pensi che la popolazione della penisola, nel censimento del 1951, appariva così distribuita nelle grandi ripartizioni storico-geografiche: Italia settentrionale 44,54 %, Italia centrale 18,24 I per cento, Italia meridìonale 25,09, Isole 12,13%; il Centro-Nord totalizzava quindi il 62,78% della popolazione, il Sud e le Isole il 37,22 ¾, Il quadro si presenta ancora più crudo se esaminiamo, anzichè le grandi ripartizioni interregionali, le province. La graduatoria, in ordine decrescente, delle province in base al reddito prodotto per abitante nel 1956, vede al primo posto Milano, con lire 491.507 per abitante; facendo la media nazionale = 100, il numero indice dà Milano a quota 225,7. La prima provincia del Sud è al 52° posto: Siracusa, con lire 166.242 per abitante, e il numero indice 76,4: già molto al disotto della media nazionale. Gli ultimi posti della classifica, occupati quasi esclusivamente da province meridionali, comportano cifre assolute e numeri indici ben più bassi: 91° Caserta, con lire 89.855 e numero indice 39,9; 92° Avellino, con lire 82.327 e numero indice 37,8. Altre cifre significative si incontrano prendendo in esame i consumi e le spese per abitante nel 1956. Facendo sempre la media nazionale = 100 la graduatoria in ordine decrescente delle province in base alla media degli indici di consumi e spese per abitante vede ancora prima Milano, con numero indice 200. La prima provincia meridionale la si incontra al 33° posto, ed è Napoli, a quota 98: è già al disotto della media nazionale, ma l'indice non rispecchia la realtà della grande maggioranza della popolazione; esso è reso relativamente alto dalla presenza di una classe « alta )), ristretta, ma ricca. La seconda provincia meridionale la si incontra al 49° posto: è Catania, a quota 82. Fanalini di coda: Potenza e Nuoro, entrambe con nt1mero indice 31. Su un altro aspetto dell'Italia a sud di Roma vogliamo richiamare la attenzione (benchè sia anch'esso arcinoto) poichè ci servirà quando cercheremo di illustrare i nessi tra la scuola e la realtà sociale nel Mezzogiorno: 1~ màncata industrializzazione, la prevalenza di un'economia agraria, per giunta arcaica, su qt1~lla industriale. Anche qui le cifre serviranno a dare l'idea concreta della distanza che separa il Nord dal Sud. Nel Censimento [109] . BiblotecaGino Bianco I I

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