della Comunità Europea, e dell'Euratom. L'isolamento è rotto; la marcia verso l'integrazione è ripresa. In questo clima va inserito il Convegno di Palermo. Promuovendo la manifestazione, la Sicindustria ha fornito la prova che c'è un movimento convergente del centro e della periferia, dei vertici e della base. L'Alta Autorità e le Commissioni della C.E.E. e dell'Euratom hanno bisogno di non sentirsi isolate in un vuoto tecnocratico: le istituzioni europee debbono, per respirare, per vivere e per svilupparsi, sentirsi in contatto costante con i gruppi economici e politici dei Paesi membri; in realtà devono sentire che il contatto si trasforma in interpenetrazione, devono essere parte delle realtà sociali di cui sono l'espressione. È stato già rilevato il ruolo di raccordo e di propulsione che l'Assemblea parlamentare europea dovrà avere nell'attuale fase di integrazione europea; ed è noto che fin dal suo sorgere l'Alta Autorità ha cercato di moltiplicare le riunioni e di allargare la sfera d'azione dell'Assemblea. Allo stesso n1odo che oggi le Commissioni e l'Alta Autorità non nascondono il loro appoggio all'idea di un'Assemblea eletta a suffragio universale diretto. Ora, l'Assemblea, negli anni scorsi ed attualmente, ha consentito e consente appunto un contatto tra gli esecutivi europei e le realtà nazionali; e la sua trasformazione in un'Assemblea a suffragio universale diretto dovrebbe, tra l'altro, servire a stabilire un rapporto diretto tra la base ed il vertice delle Comunità. Convegni, come quello di Palermo, assolvono sul piano locale - e fatte naturalmente le debite distinzioni - ad una funzione simile c1 quella assolta dall'Assemblea a livello europeo. Alla fine del Convegno, l'On. Alessi, Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, ha annunciato la costituzione di un Centro permanente di Studi sui problemi siciliani e meridionali in relazione al Mercato Comune. Questa decisione è la riprova della concretezza delle intenzioni che hanno presieduto all'organizzazione e allo svolgimento del Convegno. Il Centro SLudi rappresenta l'irr1pegno della classe dirigente siciliana a tenersi in contatto permanente con le istituzioni europee, a studiare cioè da una parte la realtà siciliana e le sue possibilità di inserimento nel mercato europeo ed al tempo stesso l'impegno ad utilizzare /n loco i fruttt delle esperienze che, fatte altrove in Europa, si considerano trapiantabili in Sicilia. Si può obiettare - e c'è certamente il rischio - che l'organizzazio11e [8] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==