Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

di Basilicata, « !;incavo del sottopiede d'Italja >>, come ·il Racioppi stesso eb1 be a definirla preludendo all'altro suo im·portante li1 bro: Storia dei moti di Basilicatae delle provincie contermini nel 1860. Non ti dispiaccia ascoltare, ql1asi co~e avant--go11t del suo personalissimo stile, l'inizio della splendida descrizione che egli fa in quel libro della sua terra: Sei provincie la intorniano: due mari la chiudono; cinque principali fiumane la spartono in cinque sinuose vaJli; e monti e colli e ,poggi e minori fiumane e torrenti la frastagliano in tutti i versi; e la rico,prono i boschi cost che ne è irta. Clima dall'adusto al gelido; vegetazione dallo a1bete all'olivo e all'opunzia; aere montanino e salubre, fuorché là dove i fiumi, ricacciati dal Jonio, ristagnano ad impestare le a·ntiche sedi di Eraclea e Metaponto; grandi reliquie, e pilì grandi memorie di città greche e latine, di forti ,popoli, di forti fatti. Qui la Enotria vetusta, la Grecia grande: Pitagora, Ocello, Parmenide, qui p,rima l'antichissimo nome d'Italia; qui oggi, :per incuria di governi e p~r incuria di popoli, sembianze di civiltà non difformi <l'alla Tur- • , chi,a, che ci è prossima. Su q1Ueidue mari non un 1 porto, non un a,ppro,do; su quelle spiagge una sola borgata, p·erò posta sul mare non ha commercio di mare. Su quelle fiumane non un ponte, non un argi,ne: e corron·o irrefre .. nate ,più che centover1tti chi,lometri ognuna. Il verno quei monti si covrono .. di nevi fonde, di acque temporalescl1e le 110n domi te fiumane: e i naturali com.merci dell1 a, vita, i rudimentali incrementi della ,civiltà mancano per l1 unghi gi<?rni o si arrestano. Dopo la Appia e l'Aq·uilia, che i Romani costrus◄ sero e la barbarie di.strusse, questa regione non .vide, fino ad oggi, di strade se non il sentiero battuto dai muli, il calle pesto da caipl:'e. Si f11seroin lui, in perfetta concomitanza, lo storico, l'archeologo e il filologo con il ,cittadino esemplare: uomo d'azione pronta, quando ne fu richieduto dagli eventi riv,oluzionari del suo paese, e galantuomo, sempre, di uno stampo ormai perduto. Avviatosi a Napoli, sotto la g11ida di un dotto e liberale zio, l'abate Antonio Raciop,pi, allo studio delle lettere e del diritto, imprese ventenne a dar fuori, nelle riviste anodine ·pre-quarantottesche, alcuni saggi storici ed economici, che cominciarono a risvegliar qualche sospetto nella vigile polizio bor'bonica. Ascritto alla « Giovane Italia», fu questa una eccellente ragione perchè ritirata la ,costituzione del '48 e cominciata la repressione fetoce (1 blanda la direbbero i borbonizzanti di oggi), venisse, il 2 febbraio 1849, arrestato e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Apparente, nel quale ebbe compagni, tra altri, il Settembrini e lo Scialoia. E vi rimase fino al [96] Bibloteca Gino Bianco

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