vi sono rassegnati, ch'è il caso migliore, si danno a sollecitare interventi purchessiano, i quali, ottenuti, risolvono ben poco. Gli interventi slegati. come le terapie sintomatiche, non sradicano i mali, nè, essendo da ripetere, dato che le cause restano e gli effetti si riproducono, costano meno di un'azione organica., vasta e profonda. Del resto, gli strumenti per un'azione siffatta esistono già e occorre solo che gli enti per i quali sono stati creati si decidano a impiegarli. Occorre) cioè, che gli ammini stratori ne a1 bbiano conoscenza, vogliano e sappiano usarne. Come per il testo unico comunale e provinciale, le norme di conta·bilità ecc.> depositari delle leggi forestali e per la montagna potrebbero essere i segretar; comunali. Essi dovrebbero, per zone, essere chiamati a frequentare corsi di aggiorna1ne11to:,e iqsieme di selezione; e dovrebbero altresì, con la qualificazione, ottenere quei riconoscimenti economici e di carriera che già, 1 per la carriera, gli insegnanti elementari in servizio nei Comuni montani hanno ottent1to. Quando al segretario comunale si sarà insegnato a vedere ol~e iJ margine del registro di contabilità, a valutare il pro' di un disavanzo di bilancio mentre il ,pascolo riposa e il bosco matura, e il contro di un pa-- reggio ottenuto vendendo ' il grano in erba '; la convenienza o meno di tagliare una fetta di ·bosco per dare più spazio alla festa patronale; la nessuna utilità di fare i furbi con le at1torità forestali; quando avremo inculcato negli amministratori comunali una coscienza, e, perchè no?, una scienza forestale, non fi11ea se stessa, ma vo1ta al benessere del Comune, noi avremo posto qualche sentinella di più al confine tra il lecito ~ l'illecito in n1ateria di conservazione ·dei ·boschi e difesa del suolo. Il risanamento della n1ontagna, per finire, involge tali e tanti prob1lemi di natura particolare che lo Stato non può affrontarli altro che, come avvie11e,col mezzo di leggi generali e aiuti finanziari. Ma aflinchè il pubblico de11aro non. si disperda in rivoli e investimenti scarsamente produttivi, occorre da parte dei Comuni quel contributo di volontà e di iniziative che sinora è mancato, quando non si è manifestato come azione contraria, astuta e proterva. Il latifondo com1male, chiave di volta e simbolo della cattiva selvicoltura e della pastorizia 'polverizzata', freno al progresso dell'agricoltura, deve essere ' spezzato '. I mezzi e gli strumneti, più di quanti ne rechi la nostra incompleta esposizione, esistono. SALVATORE PuGLISI f-89] Biblo eca Gino Bianco I
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