V - IL RIASSETTO DELLA PROPRIETÀ COMUNALE. Si sosteneva un tempo che i Comuni di montagna mancassero << degli stimoli che spingono lo· stato alla conservazione dei boschi » (33 ). L'evitare inondazioni ai Comuni di pianura, il risparmiare allo Stato le spese di arginatura dei fiumi ecc., non costituiscono motivi tali - si diceva - da indurre il Comune di montagna a sacrificare il proprio ,per recare vantaggio all'altrui. bilancio. Oggi, però, i dati del problema sono cambiati. Dimostrato (Belgrand, Fantoli, Possenti) che la coltura silvana poco influisce sulle massime piene dei fiumi, la difesa dei boschi si pone in termini di conservazione del suolo, di attenuamento del fenomeno torrentizio, di diminuzione del trasporto solido dei fiumi. Accanto, perciò, all'interesse dello Stato che deve sistemare i torrenti, e dei Comuni di pianura o di valle che vedono espandersi i ghiaieti e interrare le dighe, v'è un interesse diretto del Comune di montagna o di collina a non perdere il suolo agrario, a non far diminuire la superficie produttiva e aumentare l'impr.oduttiva. Malgrado questo interesse diretto la condotta dei Comuni, e le pagine ·che ,precedono ne danno qualche prova, è di aperta rinunzia. S'impone, quindi a tutela dell'interesse pubblico, l'intervento dello Stato, sia per disciplinare l'uso che .per reprimere l'abuso. Abbiamo esaminato, nei precedenti ·paragrafi, quali ostacoli si frappong.ono alla repressione dei reati contro il patrimonio comunale; vediamo adesso cosa è stato fatto e quali azioni è possi,bile intraprendere per disciplinare il godimento dei boschi e dei pascoli comunali, e, nel contempo, non creare stimoli agli a1 busi, cosa che di solito accade quando le leggi sono severe. Era a tutti noto, e da decenni, il miserevole sta~o di al>bandono in cui versava la .proprietà terriera dei Comuni; e molto fu discusso se non convenisse allo Stato assumere la gestione dei beni silvo-pastorali che di quella proprietà costituiscono la parte più cospicua e problematica. Per i numer.osi ostacoli di natura organizzativa, e per essere la proprietà comunale il fulcro e il complemento di una miriade di economie individuali, prev.alse, però, il principio di lasciare ai Comuni siffatto compito, disciplinan,do il godimento dei boschi e dei pascoli, e lasciandone autonoma l'amministrazione, che avrebbe dovuto essere sorretta da appositi ( 35 ) LUIGI EINAUDI, « Princìpi di scienza delle finanze», Torino 1952, p. 22. [77] Bibloteca Gino Bianco
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