bonifica e della colo11izzazione.La bonifica idraulica e la colonizzazione di estese pianure, dove regnava la malaria e si chiudeva il ciclo della transumanza, finì col dare un nuovo colpo all'econo1nia della montagna e al patrimonio zootecnico, impoverendo vieppiù il rapporto bestiame-cereali ( 34 ). Il colpo toccò, e non poteva non accadere, anche i nostri martoriati demani. Val la pena rileggere in proposito un .passodella << Relazione al piano di massima >> per la ri1 partizione di un demanio che il perito designato in· viava, nel settembre del 1940, al competente Commissario per la liquidazione degli usi civici: « Eccellenza, il M•inistro T,assinari, nella sua vasta e profonda rassegna fatta al Senato, ha predisposto un efficace aiuto alla montagna, con provvedimenti a favore dei pascoli e della ricomposizione delle unità poderali, ed ha detto: "l'economia montana deve ormai ritrovare un nuovo equilibrio". Bisogna, ha detto l'Eccellenza Tassinari, preoccuparsi soprattutto, d'incrementare le fonti di reddito. Il prof. Gori Montan·elli ha giustamente affermato che "lo starto pietoso nel qu·al1 e versa molta ·p1 arte della nos,tra montagna non è solo frutto di avverse condizioni ambientali, ma altresl del II1011cato progresso · tecn1 ico che h.a deterrruinato un impressionante stato di inferiorità nei confronti delle regioni della pianura. Di fatti, Eccellenza, quali sarebbero le condizio,ni economiche della Nazione se si adottasse tutt'ora la tecnica di 50 o 100 anni or sono, perpetu•are cioè ne.I concetto di conservare ancora intatta la famosa macchia mediterranea, destinata al solo pascolo naturale? » ( 34 ) A proposito della crisi della transumanza che nel decennio 1929-1939 aveva visto i greggi ridursi ancora di circa la metà dei capi, AURELIO CARRANTE, GIUSEPPE MEDICI, LUIGI PERDISA, (<<Nuove direttive per la trasformazione dell'agricoltura nel comprensorio di bonifica della Capitanata», Bari 1939, p. 94 ss.), pongono le circostanze che hanno provocato questa diminuzione « nel basso prezzo della lana e degli altri prodotti dell'allevamento della pecora, da un lato; nel remunerativo prezzo del grano dell'altro. Perciò molti pascoli sono divenuti e rimarranno semi~ nativi». E così si conclude la loro analisi del fenomeno: <<non bisogna nascondersi che ormai la rottura del secolare legame fra monte e piano si avvia ad essere definitiva; la pianura e la montagna dovranno organizzarsi in maniera indipendente, sulla base di ordinamenti ispirati' ad una concezione più moderna dell'economia agricola nazionale>. [73] Bibloteca Gino Bianco
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