pazione delle masse contadin~ alla proprietà della terra». E, « malgrado ~li insuccessi colonizzativi delle p·recedenti censuazioni e quotizzazioni, a quasi tutti questi progetti puntano, per attuar la riforma, prevalentemente sulle terre pu·bbliche, su quel che restava cioè dei beni ecclesiastici, delle terre demaniali, dei comuni e perfino del demanio dello Stato»; così ch·e « col far balenare all'occhio del pubblico e dei governanti chissà quale pa•· trimonio terriero colonizzabile che non c'è più, queste proposte, con tutte le loro buone intenzioni ... a 'bovi scappati', sono ingannatrici e fanno quindi più male che ,bene, percl1è, se non altro, allontanano lo sguardo, o per lo meno non ve lo fanno appuntare, dalle altre terre, private queste, ove solo ormai la colonizzazione potrebbe attuarsi >> ( 30 ). In tal modo il mito delle terre incolte andò a nozze con la difesa del latifondo e curò i mali del Mezzogiorno come il sale st1lla piaga. Il dissodamento delle terre salde dopo l'Unità costituisce, si •può dire, il defin~itivoripiegamento dell'agricoltura meridionale. Mentre nel Nord si pongono le ·basi per una progredita zootecnia, nel Mezzogiorno, con la rottura dei pascoli, si soffoca l'allevamento, sia pure ·brado, e si esalta la coltura meno adatta al clima nostrano, quella cerealicola. Purtroppo, insieme ai pascoli furono consumate le selve. Alla fame di terra (nella quale, giova ripetere, è da distinguere, ieri come oggi, la componente generata dalla pressione demografica e la componente dovuta all'isterilimento dei seminativi) fu concausa, nella distruzione dei pascoli, l'aumento dei prezzi dei cereali; mentre nell'a·bbattimento delle foreste si associò lo sviluppo delle vie e dei mezzi di comunicazione. L'aumento del prezzo del grano, che alla fine del secolo cominciava già a essere protetto, consentì al latifondo capitalistico, estensivo e cerealicolo, di sopravvivere; ma all'economia di consumo della famiglia contadina nessun bene arrecò, le tolse anzi, con la ·chiust1radei mercati stranieri alla nostra produzione di vino, olio, agrumi, frutta, ogni stimolo e convenienza a orientarsi verso la produzione di mercato, con colture più convenienti di quella cerealicola. Lo sviluppo delle vie e dei mezzi di comunicazione rese, invece, accessibili i mercati agli assortimenti legnosi provenienti dalrintern.o, per cui determinò un aumento ·dei prezzi di macchiatico e favorì il taglio di quei ( 30 ) ib., p. 150 ss. [70] Bibloteca Gino Bianco
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