niaii >>, ma mediante concessioni tangibili che li distraessero da ben altro obiettivo: dal latifondo, da quel latifondo già rimpolpato con terre di pr.ovenienza demaniale ed ~cclesiastiche. Ma c'è un'altra ragione: ~d è che quotizzare significava sdemanializzare, mobilizzare la terra. Qui ci pare . stia il bandolo della matassa, il fine duplice dell'operazione: da una parte ripartire quel che restava delle terre pubbliche, per calmare i contadini e distrarre la loro attenzione dalle terre private; dall'altra quotizzare i demani per mettere in circolazione la terra e farla ancora -confluire, attraverso acquisti legali e pacifici, nel latifondo. (Un altro scopo conseguito era che quando la quota perveniva al contadino doveva ancora essere dissodata e, per qualche tempo dopo la 'rottura', la terra rimaneva acida e piena di radici; mentre allorchè passava al grosso propietario era già trasf,ormata, aveva inghiottito molto sudore, molto lavoro che nel trapasso non trovava compenso). Il regresso del numero dei proprietari negli anni che seguirono la Unità (e il brigantaggio), a dispetto del protrarsi delle quotizzazioni, ci dice, dunque, quanto pochi fossero i contadini che poterono goderne i frutti. Questo secondo attacco dei ' galatuomini ' alle terre già pubbliche fu condotto con una certa cautela, con forme più coperte di camorra, quale .l'usura, in modo da non provocare l'ira dei contadini e da non costringerli a usare della loro sola forza: il numero. Ma, restringendosi l'area della proprietà contadina, verso cosa si rivolse, allora, la fame di terra? La forza che la borghesia e il patriziato si trovarono alleata nella difesa del latifondo fu stavolta l'emigrazione, la seconda esplosione della lotta di classe delle plebi rurali, secondo il Dorso, dopo il brigantaggio (26 ). Gino Arias, stu·diando · 1e cause, le direttrici e la composizione sociale del flusso migratorio dalle regioni meridionali, ha stabilito, per esempio, che questo in Basilicata procedette prima dalle zone montane, dove il latifondo contadino non ft1 in grado, per la sua struttura, di resistere alla crisi agraria (aleatorietà della coltura e del mercato granario). ( 26 ) G. DoRso, 1. c., p. 31. Sul nesso tra emigrazione e brigantaggio dei due tipi {comune e politico), v. G. FoRTUNATO, 1. c., vol. II, p. 499, dove dice che la emigrazione << ci ha purgati della vergognosa piaga di quel brigantaggio, che pareva, ed era, funesta dote delle nostre campagne (... ) Essa ha fatto, tra noi, più rade le sanguinose rivolte dei ceti rurali ... ». [66] Bibloteca Gino Bianco
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