Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

1860 » (2 ~). Fu un atto che « duro sette anni, e per domarlo occorsero centoventimila soldati, mille fucilati, duemilacinquecento morti sui campi di battaglia, duemilaottoce11to condannati alle galere; fu alimentato da potenze straniere, provocò strane adesioni legittimiste da parte di volontari internazionali, e tuttavia fu sempre chiamato brigantaggio. » (23 ). Dopo di allora, attesta il Franchetti (24 ), << quelli della classe dominante in molti di quei luoghi dove erano avvenute sommosse, resi cauti dallo spavento avuto e dai danni momentanei sofferti, si affrettarono di .operare fra i proletari quella divisione dei beni comunali alla quale erano tenuti per legg·e >>. Anzi, i borghesi per << ingrazionirsi con i contadini » favoriscono le loro aspirazioni al punto « ·di arrabattarsi presso le autorità ' tutorie per far dichiarare demaniali, cioè quotizzabili, i terreni p a t r i m on i a 1 i del Comune (25 ). Che i 'galantt1omini ', i quali sovente si erano adoperati per far includere tra i beni patrimoniali i terreni demaniali, in modo da ottenerli in proprietà o in locazione a condizioni di favore, ora si arrabattessero nella direzione contraria, sembra quasi incredibile. Non poteva la paura fisica (dopo che lo Stato italiano, invece di guardare alla radice dei moti, aveva a mo' di soluzione spedito qui le truppe piemontesi) essere il solo movente del voltafaccia. Forse le classi agiate scorgevano un pericolo più grande nella miseria delle •popolazioni contadine, nell'innesco della fame di terra sulla realtà esp,losiva dell'esaurimento delle terre pubbliche coltivabili, per cui cercarono di tenersi buone le masse, non più « col mezzo di larghe promesse di ripartizioni demaquella vasta operazione e non il valore relativo misurato sul beneficio che poterono averne alcuni gruppi di una classe sociale o alcune zone di una vasta regione. E nessuno, a questo punto, può negare che i pochi o molti successi colonizzativi furono pagati dal Mezzogiorno a caro prezzo, con perdite immani di fertilità del suolo è di superficie produttiva, con la rovina del patrimonio boschivo e di quello zootecnico, col drenaggio del risparmio ecc., tutte cose che abbassarono il tono dell'economia meridionale, e che, insieme ai rimedi che si tentarono (per esempio il dazio sul grano), misero in coma la vita di estese comunità e ne cristallizzarono l'agricoltura in forme ancora oggi refrattarie al progresso della tecnica. ( 22 ) G. FoRTUNATo, 1. c., voi. I, p. 87 ( 23 ) Gu100 DoRso, << Dittatura, Classe politica, Classe dirigente», Torino 1955, p. 26. ( 24 ) L. FRANCHETTI e S. SQNNINo, 1. c., vol. I p. 241. ( 25 ) G. FoRTUNATo, 1. c., vol. I. p. 93. [65] Bibloteca Gino Bianco

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