Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

A questo vasto rientro della terra nel Mezzogiorno continentale fa riscontro in Sicilia (con1e pure in Sardegna, dove alla << legge delle chiudende>> e alla << Carta Reale» albertina era seguita la << legge scorporo>> del 1865, con l'ob·bligo per i Comt1ni di quotizzare e vendere i terreni 'ademprivili .' e quelli soggetti a 'cussorgia ') un analogo regresso del numero dei proprietari. Tale numero che in Sicilia all'·epoca dell'attuazione del catasto, dal 1835 al 1852, era di 608.601, al l-0 gennaio 1871, << malgrado prezioso, ma che può valere a sostenere la tesi opposta a quella del politico lucano, e precisamente la loro riuscita». · A noi sembra che il giudizio assai severo del Barberis tragga spunto da un caso, il solo sinora studiato, di quotizzazione riuscita: quello di Noci, in pro ... vincia di Bari, dove la terra è rimasta, ed è venuta crescendo, in superficie e in capienza verticale, nelle mani dei contadini. Lo stesso V1NcENZDR1ccHIONI, autore della pregevole indagine su Noci (v. in Rivista di Economia Agraria, anno II, fase. 4, dicembre · 194 7), in uno scritto successivo ( << I-'e quotizzazioni dei demani comunali nel Mezzogiorno d'Italia>?, in Rivista ... cit., anno IV, fase. 3-4, dicembre 1949) è tornato sull'argomento della rivalutazione delle ass,egnazioni demaniali; ma la tesi,, - invero più cauta che nel Barberis, che << l'insuccesso delle quotizzazioni non fu costante e generale», e che si possa << dirne, ed a ragion veduta, dopo tutto il male che si è detto, anche un po' di bene», poggia ancora sull'esempio di Noci. Ed uno studioso scrupoloso ed obiettivo come il Vochting (1. c., p. 415), ponendo nel giusto rilievo le conclusioni del Ricchioni sul caso, peraltro notevole, delle quotizzazioni di Noci, si augura << che le ulteriori indagini, che il Ricchioni si era proposto di compiere sulle quotizzazioni demaniali, possibilmente in condiz,:oni locali diverse [il corsivo è nostro], possano contribuire al trionfo di un modo di vedere spregiudicato e tale da rendere giustizia a tutti i casi, che si sono presentati ». Ora qui sta il punto: al di fuori della zona dell'albero e al di fuori della corona di terreni a coltura intensiva che si formò attorno ai centri abitati per effetto delle prime quotizzazioni, quanti sono i casi di ripartizioni demianali coronate da successo? ed è più esteso, nel Mezzogiorno agrario, il regno dell'albero e delle colture ortofrutticole, o la steppa a cereali del latifondo contadino? Perchè nella zona a ordinamento agricolo del primo tipo è possibile, ed ammissibile, estrapolare il risultato di Noci, mentre nella zona ad agricoltura estensiva e cerealicola, il caso di orti piccolissimi che i contadini impantano dentro le frane, dove affiora una polla d'acqua, costituisce l'unico esempio, a noi noto" di . . . buona agricoltura nei terreni quotizzati. Nè ci pare valga la pena citare il caso di un demanio olivetato (a Colobraro, in provincia di Matera), dove il suolo è ancora del Comune e le piante sono divise tra gli eredi dei cittadini che le ottennero un tempo, e i senza terra adesso vogliono che si quotizzi la terra [62] Bibloteca Gino Bianco

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