dati relativi alla liquidazione dei beni delia mano morta, riuniti in ta·hella dall'Autore: beni dell'asse ecclesiastico • 750.000 in 176.953 quott • • • ettari beni dell'asse eccles. (~icilia) • • • ' >> 190.000 » 20.300 » beni del demanio antico • • • • » 300.000 » 97.990 >> beni ademprivili (Sardegna) » 470.000 » ? » • • • • terre demaniali ' ·conciliate ' • • • » 393.957 >> 600.000 » terre demaniali • 461.296 >> quotizzate • • • >> >> » Totale ettari 2.565.253 in 895.243 quote In quali mani, poi, andasse a finire tutta quella terra possiamo desumer lo dalle testimonianze che sull'argo1 mento recarono, tra gli altri, il Fortunato e il Sonnino. Secondo il primo, le << quotizzazioni, ·come furono prescritte dalle leggi, non hanno agevolato nell'Italia meridional e se non il monopolio dei terreni nelle mani dei proprietari; esse, insieme e.on le nuove leggi d'imposte, accrescono, di giorno in giorno, le gr andi proprietà a danno delle piccole. (...) Basti dire che il ·demanio di Ate lla è stato quasi tutto retrocesso al Comune dopo solo vent'anni dalla sua quotizzazione, che del dema11io di I1arletta, diviso trent'anni addietro fra 800 proletari, tre quarti alme110 è posseduto oggi da grossi possidenti, e qu·ello estesissimo di Eboli non è servito se non a creare due o tre dei maggiori latifondisti della piana di Salerno; basti dire, che delle 7260 quote ottenute dalle divisio11i dei demani comunali della provincia di Tera mo> non più che 2777 sono tuttora intestate ai primi coloni! Ogni giorno che Iddio manda, le quotizzazioni si dileguano come nebbia al vento ... » ( 19 ). ( 19 ) G. FoRTUNATo, 1. c. vol. I, p. 91 ss. Recentemente un giovane studioso (v. CoRRAnoBARBERIS, << Teoria e storia della riforma agraria», Firenze 1957, p. 42) ha affermato che << non sempre boschi venerandi e ameni prati furono dissodat i per far posto a squallidi sen1inativi, null'altro attestanti se non la fame di terra e di grano di povere popolazioni rurali; più spesso le quote servirono· ai contadini per trasferirvi sopra quella arboricoltura che è legittimo vanto del piccolo coltivatore meridionale: faccia questo giustizia di troppo sommari giudizi. Le stesse cifre addotte dal ·Fortunato sorio tutt'altro che probanti. Che, a distanza di parecchi decenni dalle assegnazioni, 2777 quote - su 7260 distribuite nella provincia di Teramo -- fossero ancora in mano ai primi coloni è indice [61] Bibloteca Gino Bianco
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