ranno il ruscellament~ e il ·burronamento, o quell'infiltrazione di acque che lu-brificando eventuali strati di scorrimento, dà origine alle frane. Con ' le incisioni, i calanchi, le frane, il pascolo perde gran parte della sua capacità produttiva ed è da annoverarsi ormai tra gli incolti, buoni, al più, per le capre. , Dal bosco al pascolo e successivamente all'incolto si può, però, oltre che nel modo descritto, giungere per altra via, quando dopo l'accetta e il bestiame entra in campo l'aratro. IV - LE QUOTIZZAZIONI. Mettere a coltura e quotizzare le terre demamaniali è una viva aspirazione dei contadini. « Dall'età normanna e anche prima, le fonti parlano di attacchi a selve e 1 pascoli, di dissodamenti più o meno autorizzati, di 'allodificazioni ', in una parola (veramente non bella), delle terre pubbliche. Ma codesto medesimo risultato si raggiungeva per vie, dirò così, pacifiche, col consenso e, a volte, con l'incoraggiamento del legislatore. Era la forza dell'a·ccresciuta popolazione e del conseguente bisogno di produzione più intensa che faceva sentire la sua V1oce.Il risultato finale fu la quotizzazione dei demani, che le leggi eversive imposero o favoriro110 » (15 ). Spesso, però, il dissodamento delle terre salde era effetto .<< non già di una necessità dem.ografica irriducibile, ma del vizioso ordinamento della proprietà fon·diaria, e comunale e ·privata» (16 ). In conseguenza., cioè, della cattiva agricoltura, si cercavano nuove terre perchè le vecchie erano già isterilite; e si abbattevano le foreste per sfruttare i 'novali'. Quel -che fa gola ai ·contadini, infatti, oltre la terra in sé, è l'humus, la fertilità residua del bosco e del pascolo. Riferiremo in proposito un epiisodio accaduto di recente. Una co1nmissione di. tecnici visitava, per studiarne la possibilità di trasformazione, uno di quei pascoli scoscesi, prof ondamente incisi dalle acque, che tanta parte hanno nel paesaggio desolato della Basilicata. Alla perplessità dei tecnici, l'asses1 sore comunale che perorava la causa dei contadini opponeva un ottimismo -cocciuto e il baluardo di be11 500 domande di cittadini che chiedevano terra9 Il demanio ( 15 ) G1ovANNI ITALO CAssANDRo, << Storia delle terre comuni e degli usi civici nell'Italia meridionale », Bari 1943, p. 237. ( 16 ) GINO AR1As, << La questione mer1"d1"nale B 1 1921 1 I p 112 o », o ogna , vo , , • • [58] . Bibloteca Gino Bianco
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