I.. riuscirà a sottrarsi alle suggestioni del conformism_oe di una propaganda particolarmente tendenziosa, ma sarà costretto ad accettare, quanto agli uomini, in mo,lti casi, le indicazioni che sono implicit~ nella stessa composizione delle liste. Nella misura in cui « un apparato » è riuscito ad assicurare una poisizione preminente nella lista al gruppo o alla . corrente dominante nel partito · (su scala nazionale o su una più ristretta area circoscrizionale), la facoltà di scelta dell'elettore resterà limitata alla indicazione del partito. I casi della formazione delle liste democristiane e comuniste sono in proposito particolarmente indicativi: all'epurazione degli elementi revisionisti dalle liste comuniste ha fatto1 riscontro la lotta interna allo schieramento, cattolico,,mirante ad assicurare a questo o a quel grupp.o una posizione preminente, e ad escludere gli avversari. E il caso limite è certamente rappresentato dalla lista democristiana di Ro,ma, intorno alla quale si è lottato per la inclusione di uomini fedeli all'on. Andreotti e per l'esclusione di moltissimi e più rap-presentativi avversari del giovane Ministro delle Finanze. È chiaro, che queste nostre constatazioni non sottintendono un giudizio moralistico, o la benchè minima indulgenza per i motivi dei tanti criti~i della cosiddetta <<partitocrazia»;compito della critica politica semmai è di prendere co:scienzadella realtà dei pro·blemi che la funzione e la fisiologia dei partiti pongono oggi, in una fase più adtt:lta del sistema demo1 cratico italiano, che ha solo pochi lustri di vita, ma che presenta un quadro tanto· diverso da quello che gli italiani impararono a conoscere alle elezioni per la Costituente. V'è du11que itn problema dei rapporti tra partiti, <<apparati»e gruppi parlamentari; ma v'è anch.e, e non si può più ignorarlo· oggi, un altro problen1a, strettamente connesso al precedente, e che si riferisce ai modi di f ormazio1ie delle liste, nell'ambito delle quali, co1 l voto I di preferenza, verranno, scelti i vari gruppi parlamentari. Se è vero che gli «apparati» tendono - e di ciò si fa loro colpa - a controllare e orie1itare, con il ricorso alla solidarietà di gruppo e la minaccia di sanzioni disciplinari, l'attività e gli atteggiamenti degli eletti quando collaborano·alla formazione della « volontà parlamentare>>è, vero altresì che la facoltà di selezionare le candidature di cui essi si mo,strano sempre più gelosi, introduce una forma di controllo indiretto ed una ipoteca [4] Bibloteca Gino Bianco
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