Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

. delle 1 piante) e l'esericizio del pascolo si compiono direttamente e personalmente dai singoli compo1nenti di una collettività, presentano lo stato più miserevole (...) Trattasi per lo 1 p1 iù di terreni che di bosco non ,conservano più che per tradizione ii' nome: .l'assenza completa di piante adulte o trapp,resentate da qualche esemplare guasto· e muti 1 lato incapace del1 la funzione di disseminazione, so,prassuolo per le specie forestali ridotto ·a miseri cespugli le mille volte danneggiato dal morso del bestian1e od anche da strumenti di taglio e dal fuoco, talora così radi da non poter proteggere s,uffici~ntemente il terreno o, peggio, sostitU1ito da vegetazio1ne arbustiva nella quale ha più o _meno larga parte lo spinarne, produzione legnosa quasi nulla. A qu•esta categoria di boschi possono ascriversi anche tutti quelli - e non sono ,pochi - in cui per avendosi la necessiaria difesa del suolo, questo è rivestito in fortissima prevalenza da arbusti e suffrutici, i quali, ·per essere dotati di una fac:o,ltà di diffusione di gran lu,nga superiore a quiella delle specie forestali sulle quali 3i è accanito l'uomo ed il bestiame, so,no riusciti a sopraffarle, fino quasi a sopprimerle (...) Vi è poi la serie dei boschi a rinnovazione, e q11indi a co·nservazione ormai compron1essa. Sono generalmente le fustaie delle nostre migliori es,senze lucivaghe e.cl in modo parti- • colare i q~rceti a den·sità scarsa, n1 ei quali il terr,eno dilavato, od indurito, od infeltrito dalla cotica erbosa, o rivestito fittam·ente di arbusti non è pii1 atto a ricevere i1 l seme, e mentre non so,no quasi rappresentate le piante di media età e le giovanissime, le adulte s·ono oltremat 1 ure, a chioma seccaginosa, a debole o mancante fruttificazione per cui la rinnovazione no•n può p,iù • avvenire ». Il passo riprodotto offre un quadro chiaro della situazione: oltre i boschi riportati in catasto come tali, ma ridotti o tendenti al macchieto e al cespuglieto, esistono boschi nei quali il soprassuolo è da considerarsi l'avanzo, la sopravvivenza, di una cenosi che non è più; foreste mummificate dove la vita non circola né si riproduce, e che continueranno ancora per poco a ingannare il turista e il profano e, purtroppo, anche le statistiche. Se togliessimo, infatti, questi cadaveri in piedi dal novero dei boschi, troveremmo che il patrimonio silvano dei Comuni del Sud è in effetti minore di ,quanto la statistica forestale rechi. Non diversa la sorte dei pascoli che, tolte alcune aree al di sopra del limite della vegetazione arborea, rappresentano il punto d'arrivo della degradazione dei boschi. Essendo il fenomeno ev.olutivo in atto può sembrare che la superficie dei pascoli debba aumentare. Esiste, è vero, un margine di oscillazione, ma, in generale, anche il pascolo permanente ten~ [56] Bibloteca Gino Bianco

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