plina degli usi civici e, in generale, dal modo di amministrare i demani co-- munali dipende se annoverare questi tra i beni aventi funzione sociale oppure se considerarli terra di nessuno. Se l'esistenza di intere comunità contadine e il biÌancio dei Comuni del Mezzogiorno in gran parte (per una parte che va però rimpicciolen-- dosi) dipendono dai demani, è tempo di badare, oltre a questi, ai diritti dj una collettività più vasta qual'è la collettività nazionale. T.olta la polpa dei demani è rimasta una crosta rinsecchita sulla quale continua a esercitarsi il malgoverno degli uomini; per cui si creano ai governi non più problemi di << stabilità dell'ordine pu·bb]ico >>, ma di stabilità delle ,pendici montane, di difesa del patrimonio boschivo, di conservazione del suolo. Forse la storia dei boschi e dei pascoli comunali e dei seminativi usciti dai demani non è estranea alle sciagure che, ad ogni pioggia appena fuori del normale, si abbattono sulle nostre contrade. Ed è storia che si ripete. III - 1 BOSCHI E I PASCOLI COMUNALI. I boschi dei Comuni dovrebbero, come s'è detto, essere utilizzati e gestiti secondo la legge forestale del 1923. Quelle norme, però, sono di difficile ~pplicazione. In pratica le utilizzazioni boschive sono reg.olate esclusivamente dai 1 biso1 gni del bilancio comunale (13 ) con le conseguenze già vedute: si taglia senza guardare al futuro, senza distinguere tra frutto e capitale, incidendo, piuttosto, profondamente in questo. Ciò equivale a fare dell'agrico1tura vendendo la terra, anzichè coltivandola. Gli usi civici, ove esistono, integrano questa « economia distruttiva», ne esaltano gli effetti. Cosi lo stato dei boschi - secondo un documento ufficiale (14 ) - : « risente l'influenza della natura ,dell'ente proprietario e quelli nei quali i ci,ttadi,ni esercitano il diritto di legnatico _e di p,ascolo, o dove in ogni modo l'uti1izzazione boschiva (tanto più quando comprende la s,celta del luogo o ( 13 ) G. PATRONE, 1. c., pp. XXXVI-XXXVII: << La gran parte dei comuni e degli enti considerano il bosco come una miniera da cui sia lecito prelevare materiale quanto e come si voglia; e pressati da ragioni di bilancio non vedono la salvezza se non nel bosco. Ed ecco il sindaco del comune o. il presidente dell'ente domandare una utilizzazione prematura o eccessiva; insistere e fare insistere da uomini autorevoli; poi protestare per l' aC:cantono delle somme occorrenti per i più indispensabili e inderogabili lavori di fUigliorie boschive; per poi ritornare d a capo l'anno successivo ~. ( 14 ) MINISTERO DELL'EcoNOMIA NAz10NALE, 1. c., p. 150 ss. . [55] B"bloteca Gino Bianco
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