Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

. tizia, di cui l'altro poio era il latifondo capitalistico della pianura, sia còii~ sentendo al contadino di coprire il fabbisogno di foraggio e di legna de lla sua piccola azienda (è questo uno •degli aspetti positivi della p1oprietà comunale, una delle ragioni che muov.ono a chiederne la conservazione), ma instaura tra l'uomo e la terra un rapporto di tipo latifondistico: ritrar re dalla terra il massimo utile, sfrt1ttarla intensamente lasciandola com'è, senza migliorarla e senza saldare i conti con la fertilità. Non diversamen te dal grande proprietario assenteista che attraverso contratti vessatori sfru tta i contadini e li costringe a sfruttargli la terra; non ,diversamente dal colt ivatore, proprietario o affittuario o compartecipante, che magari miglior erebbe la terra, ma ne è impedito dai bisogni presenti. Così, secondo le regole del latifondo, le amministrazioni comunali oltre a chiedere a lie autorità preposte un taglio dietro l'altro chiedono di immettere nel p ascolo o nel bosco, anche da poco tagliato, un carico eccessivo di bestiame, di contadini e di grossi allevatori, perchè così aumentano le entrate de lla tassa di fida. E quando assegnano la terra ai contadini, sia quella demaniale in enfiteusi che quella ·patrimoniale in fitto, la danno in strisce, len ze, fazzoletti 1 a somiglianza di come la danno, o la davano, i padroni dei Marchesato o del Fùcino; i baroni per lucrare una massa rilevante di piccoli fitti sproporzionati al valore della terra, le amministrazioni civic he per lucrare una massa di suffragi elettorali inversamente proporzi onale al male creato; quelli sfruttando la fame di terra, queste alimentan - dola, ovvero, per non cadere in un bisticcio di parole, secondando la spin ta dell'agricoltura contadina a immiserirsi in una sempre maggiore polveri z- • zaz1one. Al presente, perciò, la scomparsa, cui stiamo assistendo del latifondo comunemente inteso, o capitalistico, non risolve tutti i problemi che si sono accumulati nelle campagne del Sud. Altre stratificazioni di incuri a, di godimento vandalico, di amministrazione arruffata, di cattiva agrico ltura sono da rimuovere perchè la nostra terra, pur nei suoi accidenti ped oclimatici produca di più .o almeno continui a produrre. E del latifondo comunale che, per quanto accennato e per quanto ancora mostreremo, si può dire rappresenti il punto focale del deterioramento della montagn a meridionale, deve essere affro~tata subito la riorganizzazione, prima che il suo peso impedisca, rallenti o fermi dove si manifesta, la faticosa evol uzione del Mezzogiorno interno, approfondendo il ·baratro tra pianura e [49] Bibloteca Gino Bianco

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