Editoriale Il sistema vigente per l'elezione dei due rami del Parlamento, basato sullo scrutinio di lista per ciò che si riferisce alla Camera dei deputati, misto tra proporzionale e uninominale quanto al Senato, subordinando le probabilità di successo dei candidati ai rapporti con i moderni « apparati>>di partito, ha di fatto introdotto nel processo di formazione delle rappresentanze parlamentari due fasi di scelta. La prima si svolge nell'ambito dei partiti e delle organizzazioni fiancheggiatrici, ed ha - o dovrebbe avere - per protagonisti i « mi .. litanti »: infiuenzata dal. gioco delle correnti, dalle pressioni dei gruppi di interessi, resta circoscritta nella sfera ristretta delle dirigenze politiche e degli apparati, anche quando viene richiesto l'intervento, formale delle assemblee e delle commissioni appositamente coitituite nei congressi. Chi resta escluso da questa -prima selezione ha poche probabilità di appellarsi con successo al corpo elettorale. La seconda fase chiama direttamente in causa l'elettore, cui spetta in defi11itiva di esprimere un duplice giudizio, ideolo.gico e politico in-- sieme, con la scelta del partito e degli uomini che dovrebbero applicarne i ,programmi. È questa la fase ufficiale, circondata dcdle garanzie giuridiche di un mo,derno ordinamento democratico dello Stato. Nel momento in cui scriviamo mancano• poche settimane al 25 maggio, data fissata per l'elezione della terza Legislatura della Repubblica; formate le liste, la scelta ormai spetta al corpo elettorale. Ma lo sviluppo delle strutture dei partiti .( o almeno di alcuni, e dei più grossi di essi) ha limitato, di molto anche questa seconda facoltà di scelta dell'elettore; il quale potrà dare liberamente il suo suffragio al partito preferito se [3] Bibloteca Gino Bianco
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