Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

circa 2.100 alunni, con una media di 35 per classe; di tutti coloro che si iscrivono alla I a classe, solamente un terzo riesce a conseguire la licenza elementare. Una classe di 35 alunni, specialmente in un ambiente sociale come quello di Miano è troppo numerosa; si sa, infatti, che quando l'insegnante deve fondare le sue speranze esclusivamente su quelle poche ore in cui il bambino è in scuola, la prospettiva di un successo finale avrebbe maggiori probabilità di riuscita se le classi fossero meno affollate e il maestro avesse così la possibilità di poter controllare meglio i progressi dei propri alunni. Quest'anno, poi, se la media non è superiore ai 35 alunni, si deve al fatto che sono stati assegnati al Circolo altri 7 insegnanti; si è potuto procedere a degli sdoppiamenti che hanno leggermente migliorato la situazione di alcune classi, pur rimanendo le condizioni generali quelle già descritte in precedenza. Se il numero degli alunni fosse rimasto quello iniziale, agli inconvenienti già ricordati per le classi numerose si sarebbe aggiunta in taluni casi anche la difficoltà di sistemare gli alunni tra i banchi: per una scolaresca di circa 45 ragazzi ci sarebbero stati solamente 35 posti disponibili. A tutto questo stato di cose, non certo eccellente, occorre anche aggiungere che àlcuni anni or sono, a causa di un certo numero di aule pericolanti 11ella scuola « Carafa », si fu costretti durante i lavori di riparazione, protrattisi con molta lentezza, ad applicare il triplice turno. L'anno passato, poi, verso la fine di gennaio crollò parte del soffitto nell'edificio della stessa scuola; i lavori furono iniziati e completati con l'abituale lentezza, tanto da impedire per il restante a11110scolastico il ritorno al normale turno di lezioni. L'assistenza ad opera del Patronato Scolastico distribuisce ogni anno libri e scarpe a circa il 30% di tutta la popolazione scolastica, e la refezione fredda in misura leggermente superiore. È, dunque, nel complesso inadeguata alle richieste delle scolaresche e pertanto si è già ricordato a quali deprecabili inconvenienti dà luogo. I criteri, poi, ai quali l'assistenza stessa si ispira non sono certo i più opportuni. Gli assistiti, infatti, sono solamente quei bambini che si trova110 in grado di presentare lina tessera di povertà, di disoccupazione o di famiglia numerosa; e ciò prechè si presuppone che le famiglie degli altri abbiano la buona volontà di fornire i propri bambini di tutto l'occorrente per la scuola. Quella che si è descritta è la situazione tipica di una scuola elementare alla periferia di Napoli; quali potrebbero essere i rimedi per renderla più efficiente, si può desumere da tutto quanto è stato riferito. Qui, per concludere, basti osservare che non vi è altra possibilità che migliorare la scuola, a l\1iano e altrove, al centro e in periferia. Se si vuole veramente contribuire a portare il tono di vita delle future generazioni del popolo napoletano ad un livello più degno delle sue antiche tradizioni. lv!ARIO NoNCREDUTO [42] Bibloteca Gino Bianco

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