Chi scrive, prima di trasferirsi a Napoli, ha anche insegnato per alc u11i anni consecutivi in una frazione di un Comun 4 abruzzese - Lettomanoppello - le ct1i risorse economiche 110n sono di certo superiori a quelle cl1e possono trovarsi a Milano (si ricordi a tale proposito che il suddetto comune a bruzzese fu tra quelli che fornirono il maggior numero di vittime nella scia gura di Marcinelle); e dove l'amministrazione comunale non avrebbe potuto vantare, almeno a quei tempi, maggiori benemerenze verso la scuola, di quan to non abbia potuto fare ne~ riguardi della scuola di Miano la disciolta amministrazione di Napoli. La popolazione locale, però, almeno essa, mostrava verso la scuola maggiore interessamento di quanto non 'faccia invece questa di Miano. Ricordo ·come in diversi anni non sono stato mai costretto a scrivere una cartolina di richiamo all'obbligo di frequenza; la scuola era priva di riscal damento e ciò nonostante anche nei mesi invernali (e il clima ai piedi della, Maiella non è certo quello di Napoli) la frequenza era normale. L'assistenza sc olastica era praticamente inesistente (I o 2 libri e nient'altro veniva consegnato su 30-35 iscritti); in compenso però si poteva fare assegnamento sulla buona v olontà delle famiglie che non di rado faceva110 precedere le spese dei libri a quelle di qualsiasi altra necessità: a volte arrivavano in classe bambin i quasi scalzi dopo aver fatto anche 10-15 minuti di cammino, ma si presentavano forniti di penna, libri e quaderni. Non si era, dunque, in presenza di un processo di scadimento dei valori morali e sociali quale è questo di cui mi pare si possa parlare per quanto riguarda Miano. Abbiamo così indicato quali sono i limiti che l'ambiente sociale di Mia no pone a un proficuo svolgimento della vita scolastica locale. C'è ancora da esaminare la scuola stessa sotto il suo profilo organizzativo: si tratta, cioè, di vedere fino a qual punto l'organizzazione scolastica che attualmente esiste è ir1 grado di soddisfare le esigenze della borgata e di contribuire al progr esso sociale e civile dei suoi abitanti.· Gli edifici, la loro suppellettile, l'as sistenza sono del tutto inadeguate alle necessità delle scolaresche. La cosa è pertanto di una certa gravità, perchè proprio tra quelle popolazioni che hanno maggiore bisogno dell'istruzione, si trovano spesso scuole che, nonostante ogni sforzo per aumentarne l'efficienza, restano nel complesso inadatte ai loro scopi. Il 42° Circolo, suddiviso in 3 plessi, comprende le scuole « Carafa » e « Taddei ». Gli edifici, specialmente i due della scuola « Carafa », dove le aule sono più fredde e più strette, lasciano molto a desiderare. Ogni suppellettile moderna è inesistente; nella scuola « Carafa » si dà anche il caso che per uscire da un'aula bisogna attraversarne un'altra, mentre l'insegna nte fa lezione; i servizi igienici sono in entrambe le scuole insufficienti; tutte le aule, poi, sono prive di riscaldamento. In entrambe le scuole le aule sono in numero di 30, per complessive 59 classi in organico. Vige quindi il doppio turno, La popolazione scolastica è di [41] Bibloteèa Gino Bianco
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