gratuito per gli alunni più bisognosi. Alcuni bambini dopo qualche giorno si ritirarono; le famiglie, che in precedenza si erano sempre lamentate di non poter compiutamente attendere all'istruzione dei propri figli, perchè povere e oppresse da tante quotidiane difficoltà, non si curarono affatto della cosa. Un'altra piaga che va pure segnalata è la ritrosia all'acquisto del libro di testo. Quest'anno, su 36 alunni iscritti, solamente 8 hanno comperato il libro. Dei rimanenti: 16 hanno portato tessere di povertà, di disoccupazione o di famiglia numerosa, e hanno atteso quindi assieme a tutti gli altri il libro, che non sempre ci può essere per tutti, dal Patronato. Nel corrente anno scolastico però l'assistenza in questo settore è andata, in via eccezionale, meglio degli anni scorsi; il Patronato ha, infatti, distribuito libri a tutti quei bambini che ne erano sprovvisti. Si sono evitate, pertanto, le consuete scenate che, negli anni passati, le mamme dei bambini ai quali non erano stati assegnati i libri perchè in numero insufficiente per tutti, non esitavano a fare in classe o qualcl1e volta anche in mezzo alla strada, come è capitato proprio a chi scrive. La distribuzione delle scarpe avviene invece di regola ad anno scolastico inoltrato; per il giorno della distribuzione si ripresentano in classe tutti quei ragazzi èhe disertavano a scuola; e se non c'è la possibilità di accontentare tutti, come spesso avviene, allora da parte dei familiari è un continuo susseguirsi di lagnanze, e minacce di ricorsi a non si sa mai bene quale autorità. Bisogna constatare purtroppo che l'interessamento della maggior parte àella popolazione verso la scuola non va oltre quelle poche cose che il Patronato Scolastico è in grado di distribuire. Se, per esempio, un bambino ripete per 3 o 4 anni di seguito la prima classe, ciò non ha per i genitori alcuna importanza; quello che importa invece è di strappare all'assistenza scolastica quanto più è possibile, persino quando con un po' di buona volontà se ne potrebbe fare anche a meno. Quanto è stato detto sino a questo punto credo possa bastare per spiegare come in una seconda elementare si trovano bambini di 9-10 e persino 11 e 12 anni. Certe volte si vuole giustificare questo assenteismo, considerando la miseria economica in cui versa la quasi totalità della popolazione; ma si resta poi perplessi quando si osserva come in molti casi questa gente trovi con grande facilità i soldi per acquistare apparecchi radio, televisori, mandare i figli più volte la settimana al cinema, mentre si rifiuta, a volte in modo assoluto, di comperare un libro di lettura, perchè esso, a suo giudizio, si deve avere dalla scuola. Col che nulla si vuol dire contro la radio, o il televisore, il cinema e la loro efficacia educativa: si pensa soltanto, ovviamente, che la precedenza dovrebbe essere data all'alfabeto, se non altro perchè il suo pieno possesso permetterebbe di poter meglio utilizzare gli altri strumenti educativi. Del resto, ciò non è un difetto solo degli abitanti di Miano·, ma è la tendenza ùi tutte le zone vicine. [40] Bibloteca Gino Bianco
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