Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

• prensibile che in difesa del proprio operato si affermi, come è stato fatto, che « tutti sanno che, se c'è un edificio pubblico atto a dare il minore addensamento di automezzi, questi è l'albergo>> ... In realtà, per avere un'esatta idea dei riflessi sulla circolazione di questo tipo di edificio, che specie in una zona commerciale diviene automaticamente un punto di riferimento per discutere affari, intavolare trattative, ecc., basta darsi la pena di osservare quanto, in materi.a di t,raffico, avviene proprio nelle aree adiacenti ·ai complessi alberghieri urbani, già esistenti, del tipo di quello che verrà ubicato nel grattacielo; ciò ·soprattutto ora che sempre più di frequente vengon.o compiuti in automobile quegli spostamenti che una volta venivano effettuati solo con mezzi collettivi: il che significa altresì che il legittimo desiderio di avere « a portata di mano n il proprio mezzo privato farà evitare con ogni cura di servirsi dei garages sotterranei previsti... Inoltre, essendo una parte del grattacielo· destinata ad uffici, riesce impossibile ritenere che « qualunque altro edificio di altezza normale, e destinato logicamente ad accogliere uffici, avrebbe provocato un aumento del traffico di gran lunga superiore>>. Nè si vede come la presenza incombente di un in- , crocio (tra via Sanfelice e via Medina), che è tra i più intasati della città, e di tre piazze (Bovio, Matteotti, e Municipio), in cui la circolazione è difficoltosa e il parcheggio pressochè insufficiente, possa creare al grattacielo « ampie zone di sfogo >>.Quest'ultima osservazione, implicitamente, ci riconduce a più imp·egnative questioni di fondo. Che i grattacieli rappresentino una soluzione relativamente frequente, e del tutto accettabile dall'urbanisti.ca moderna, è incontestabile: ma, appunto, può solo trattarsi di una soluzione urbanistica, non di un espediente edilizio di dubbia correttezza. Soluzione urbanistica che significa inserimento in una preesistenza pàesistica, più in generale, e, specificamente, in un tessuto edilizio urbano, in una realtà economica, in una determinata articolazione del rapporto lavoro-residenza. Sotto nessuno di questi punti di vista, esisteva a Napoli il benchè minimo presupposto per un effettivo inserimento del monstru·m nel paesaggio e nell'organismo urbano: ed è proprio perchè esso, rispetto a quest'ultimo, non costituisce che un'enorme malformazione patologica, che si può giustificare la idea di operare « chirurgicamente >>su di esso. Non è difficile prevedere - alla luce anche di esempi soprattutto statunitensi - che il grattacielo porterà il centro di Napoli ad un grado di compressione tale che s~ rivelerà dan1 noso proprio per quegli interess,i commerciali che si è creduto di sostenere realizzando un progetto le cui ragioni - perchè pseudo-tali - sono insostenibili anche sul piano della più stretta e rigorosa funzionalità: ciò è stato dimostrato ampiamente. Volutamente abbiamo preferito anteporre le « ragioni temiche n ai criteri estetici, i quali sogliono essere tacciati di opinabilità; ma ci pare che qualcosa debba dirsi pure sul rapporto tra questo nuovo edificio e la preesistenza [36] Bibloteca Gino Bianco

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